L'Isis, pesantemente attaccato in Siria e Iraq durante gli ultimi mesi, ha trovato rifugio e base in Libia, territorio strategico per l'assetto geopolitico mondiale. Le preoccupazioni internazionali a proposito della pericolosa presenza dell'Isis in un territorio strategico e vicino all'Europa hanno spinto i paesi della coalizione anti-Isis ad organizzare una campagna congiunta, politica e militare, al fine di contrastare l'avanzata e l'infiltrazione profonda dello Stato islamico. Le azioni militari della coalizione, lungi dall'essere scambiate per bieche operazioni coloniali d'invasione, sarebbero state portate avanti parallelamente all'instaurazione di un Governo d'unità nazionale legittimato dal parlamento libico.
Tobruk boccia la proposta dell'ONU
Purtroppo, il 25 gennaio, la camera dei rappresentanti di Tobruk ha respinto la formazione del governo d'accordo (15 voti favorevoli, 89 contrari). Il Parlamento di Tobruk ora ha solo pochi giorni per formare e proporre i nomi del nuovo esecutivo, tutto dovrà essere svolto entro il primo febbraio.
Il mancato successo del governo d'unità nazionale in Libia proposto dall'ONU ha generato subito tensione e confusione tra i Paesi della coalizione anti-Isis, Paesi che se da una parte non possono non agire in un quadro di legalità internazionale, dall'altra non possono nemmeno non agire dinanzi all'avanzata e alle mostruosità delle milizie del terrore. Così, ad accordi politici saltati (o addirittura anche solo procrastinati), sull'Ansa appaiono già i primi comunicati in merito alla faccenda, per la serie: "Decine di membri delle forze speciali USA e britanniche stanno in segreto contrastando l'avanzata dell'Isis" e "il governo Italiano, secondo fonti vicine al premier ha intenzione di seguire una precisa road map per intervenire militarmente in Libia entro due o tre settimane".
A poche ore dalla notizia del rifiuto del Parlamento di Tobruk è stata diffusa anche la notizia della riunione dello 'Small group' il 2 febbraio a Roma (gruppo formato da soli 23 dei 60 paesi della coalizione anti-Isis).
Ultime dichiarazioni del Ministro della difesa
A ridosso della situazione generale di confusione, immobilità e voglia d'agire, in data 28 gennaio il Ministro della Difesa Roberta Pinotti rende noto su Twitter il fatto che non è possibile immaginare di far passare la primavera con una situazione libica ancora in stallo.
Le dichiarazioni del Ministro, pubblicate sul sito robertapinotti.it e riprese già da diverse testate giornalistiche, ribadiscono però anche la necessità di agire in sintonia con il Governo libico "per evitare scenari come quello sperimentato in Iraq dopo la caduta di Saddam Hussein". Resta aperta per il momento anche la questione inerente l'invio di 450 militari italiani a guardia della diga di Mosul, è attesa solo la firma del contratto.