Un'occasione persa. Per dare continuità alla vittoria ottenuta una settimana prima in casa contro l'Udinese e per svoltare in classifica, quindi togliersi dalla zona retrocessione. Una brutta partita.
Allo stadio Bentegodi il Genoa gioca solo un tempo (nemmeno tanto bene) con il Chievo Verona che nei primi quarantacinque minuti riesce a creare scompiglio dalle parti di Perin con un paio di giocate dell'ex Valter Birsa. Nel finale di frazione il grifone risponde con un lampo di Cerci, che sfuma sul fondo. Si va negli spogliatoi sul pari, nella ripresa però le cose cambiano quando il clivense Castro spinge in rete un suggerimento di Cacciatore dalla destra.
La formazione di Gasperini non reagisce, anzi rallenta inspiegabilmente la propria manovra e rischia il bis. Il risultato premia i veneti, che pur non giocando benissimohanno meritato i tre punti.
La soluzione di Suso: sfruttare l'effetto Marassi
La sconfitta del Bentegodi è difficile da digerire. Perchè la squadra ha dato la sensazione di non aver mordente, nonostante la classifica non conceda rilassamenti. Il Genoa si è perso nel grigiore di Verona ma ora deve tentare di voltare pagina, sfruttando i prossimi impegni in casa. Lo ha ribadito anche Fernandez Suso, al termine del match, ai microfoni del sito ufficiale del grifone: "Il calendario ci propone due partite in casa a Marassi e dobbiamo provare a sfruttarle al massimo.
Contro il Chievo non siamo riusciti a rendere, soprattutto dopo il loro gol. I nostri avversari non hanno dominato, lo dicono pure le statistiche ma purtroppo non siamo riusciti a dare continuità alla precedente prestazione".
Continuità, quella che manca al Genoa lontano dal Luigi Ferraris. I grifoni, infatti, hanno ottenuto solo una vittoria e quattro pareggi nelle tredici sfide giocate fuori casa, con un bottino raccolto di appena sette punti. Troppo poco, un rendimento deludente che ricorda il campionato 2011-2012, con la salvezza agguantata all'ultima giornata dopo numerosi cambi in panchina. Era l'anno di Malesani, Marino e De Canio.