Il Festival di Sanremo si protrae oramai ab urbe condita,come ben ricordato nel corsodell'anteprima della serata di martedì. Era il 1951 quando nacque alla fine di gennaio in un festoso casinò della provincia d'Imperia, affidato ancora in fasce al premuroso Nunzio Filogamo. La radio lo battezzò o, esagerando, lo consacrò: è al 1955 che risale il precoce approdo sull'unica rete nazionale. Crebbe, per così dire, sano e forte. Alla giovinezza, quasi fosse scontato, deve il suo periodo migliore. Poi i primi acciacchi dell'età, e fu allora che cominciò a claudicare, in un tira e molla strapazzante tra Baudo e Fazio.

Infine l'avvento, l'affido,il ricovero daCarlo Conti, con la sua conduzione operaia, indifferente, quasi meccanicizzata; tradotto: "noiosa", o se preferite, "professionale".

I valletti

Impossibile non citare i paramedici, valletti, co-conduttori (comepresuntuosamente preferiscono) dell'occorrenza Garko, Ghenea e Raffaele. L'infermier doppia G, ancora, si dimostra bravissimo, bravissimo a leggere/recitare inespressivamente il gobbo, quand'anche la ferrata Madalina Ghenea ‒memorabile l'ingresso in piscina quale picco della sua carriera di musa sorrentiniana ‒può vantare una preparazione consta di ore e ore di lezioni d'italiano. Lei umilmente, si scusa per gli strafalcioni, quando dovrebbe piuttosto discolparsi chi l'ha scelta per condurre la nostra(na) kermesse.

Poi Raffaele, che si eleva a medico del sorriso, e gli alias, in grado di strappare, letteralmente "strappare", pochissime risate. Disgustosamente notevole il cipiglio allaBelén Rodríguez di tutte le sue maschere, imitazione-fantasma che ripropone ‒impone‒cocciutamente per tutto il corso della quarta serata.

La competizione e le ospitate

Gli ospiti, come parenti in visita, si susseguono melanconicamente. Lo sappiamo: è l'annuncio,la premessa dal tono suadentemente epico, convinto e convincente, che in qualche caso fa il superospite.

Sul fronte tecnicissimo delle canzoni, notificabile è la "mengonizzazione" degli interpreti maschili, dal già reo vittore Scanu al fuoriuscito Bernabei.

C'è ancora chi ci invita a non conservare la memoria di questa edizione: "Dimentica", "Dimentichiamo tutto con un amen", cantano i giovani. Ma miei cari, chi vi scorda.

Staremo ad ascoltare gli artisti che finiranno sul podio, certamente, ma come ormai dovremmo aver appreso, il Festival è evento decisamente più televisivo che musicale.

Piatto,vanitosamente mediocre, pop per vocazione e deliberata scelta: questo è ilpresentatore televisivode' noantri, quel Carlo Conti chead ogni break pubblicitario sembra cantilenare la stessa formula: "Pausa brevissima, poi torniamo a L'eredità". Ma c'è una cosa peggiore di Sanremo 2016condotto da Carlo Conti: Sanremo 2017condotto da Carlo Conti, nell'ultimo sforzo per tenerlo in vita.

Concludendo, asseriamo che l'operazione sia sì riuscita, ma quanto gioverà al paziente?

Se volete, lunga vita e salute ‒seppur già precaria ‒al Festival.