Dopo ciò che è capitato a Giuseppe Cruciani, conduttore della trasmissione "La Zanzara" su Radio24, apre una nuova riflessione sulla libertà di espressione. Libertà che sembra avere seguaci e sostenitori solo quando a essere colpiti da aggressioni verbali e non sono gli amici degli amici,quelli che Scelba definiva "culturame". C'è sempre stato qualcuno pronto a insorgere quando Berlusconi in qualche modo si metteva di traverso nei confronti di una trasmissione TV, come nel caso dei Santori, dei Luttazzi e dei Guzzanti, ma nei confronti di Cruciani non c'è stata questa mobilitazione popolare dopo l'aggressione subita da parte di un gruppo di invasati, esponenti del gruppetto Fronte Animalista.

Nessuno può negare la libertà di esprimere la propria opinione ad alcuno, neanche a chi paragona gli allevamenti alla Shoah come i gruppi animalisti indegnamente fanno. Ma proprio in nome di questa libertà, che consente a personaggi improbabili come quelli che paragonano uno sterminio di persone umane alla normale e naturale attività di allevamento, dobbiamo sempre e comunque difendere opinioni come quella di Cruciani che, anche con il suo linguaggio colorito, ha tutto il diritto di difendere il proprio punto di vista, e cioè che mangiare carne è una cosa naturale e assolutamente legittima.

Animalisti intolleranti, meritano di essere ascoltati?

In questi giorni si è molto parlato di come i terroristi non meritano tolleranza perché rifiutano le regole base della nostra società: ma per questi gruppi di animalisti non potrebbe essere fatto undiscorso analogo?

Chi aggredisce una persona solo per quello che dice merita tolleranza? Aggredire fisicamente qualcuno per ciò che dice non è fascismo solo quando quel qualcuno è di sinistra; nonostante si tratti sempre di libertà e diritti costituzionali.

Ad aggravare il tutto, l'episodio di Luca Bizzarri su Facebook: l'attore e presentatore aveva pubblicato una foto sul suo profilo con un salame per esprimere la solidarietà nei confronti di Giuseppe Cruciani.

La reazione di Facebook è stata quella di eliminare la foto perché non rispetta gli standard della comunità; standard che permettono la bestemmia libera, gli insulti, ma non, evidentemente, la libertà di parola.