L'AFRICOM (Comando Africano degli Stati Uniti), è nato nel 2008 allo scopo di proteggere gli interessi vitali americani in Africa, ma negli ultimi anni si è trasformato in un meccanismo per assistere e proteggere i paesi del continente nero, soprattutto implementando gli apparati di sicurezza alla luce delle recenti minacce terroristiche. La sede del comando si trova a Stoccarda, in Germania, infatti la polemica tra i vari stati dell'Unione Africana sulla presenza dell'AFRICOM nel continente ha portato il Pentagono a optare per la soluzione europea.

Il presidente degli Stati Uniti Barak Obama ha sempre sostenuto l'AFRICOM, promuovendo il suo rafforzamento e la sua valorizzazione. Una base militare a Gibuti, nel Corno d'Africa, è diventata la base di partenza per le attività militari statunitensi nella regione. Le ingerenze americane in vari paesi africani hanno creato spesso divisioni e conflitti sanguinosi. In Mali per esempio un ufficiale al soldo degli Stati Uniti ha organizzato un colpo di stato per rovesciare il governo eletto. Sono state finanziate diverse operazioni della CIA soprattutto in Somalia, che però non sempre hanno sortito l'effetto desiderato. Interessi economici hanno portato alla destituzione e uccisione del colonnello Gheddafi in Libia, un paese ora devastato da conflitti che lo stanno trascinando nel baratro.

La campagna per le elezioni presidenziali statunitensi di quest'anno è stata in gran parte priva di qualsiasi discussionein merito alla politica estera, con specifico riferimento al ruolo imperialista degli Stati Uniti in Africa. Di recente l'amministrazione Obama ha firmato un accordo militare col Senegal, che permetterà al Pentagono un accesso libero nel paese.

In vista delle prossime elezioni nella Repubblica Democratica del Congo, paese ricco di risorse, mercenari statunitensi sono stati inviati nel paese con scopi poco chiari. Nel Sahara occidentale è stato impedito di tenere un referendum promosso dall'ONU sul suo futuro a seguito dell'occupazione della regione da parte del Marocco, stretto alleato degli USA. Molti in Africa si oppongono all'intervento statunitense e alle sue ingerenze nel continente, ma forse non abbastanza.