Per molti studenti dell'ultimo anno delle superiori, targato 2016, la maturità è vicina; ansia e squilibri ormonali saranno i temi portanti di questo periodo, racchiusi in un vortice infernale che travolgerà, o per meglio dire stravolgerà drasticamente i nuovi maturandi, per i prossimi due mesi e non solo.Una volta raggiunta la meta tanto ambita, cosa resterà dunque da fare?

Il quesito fondamentale non è tanto la scelta, ma la priorità che si deciderà di dare all'essenza di tale bivio decisionale.Ci saranno dunque ragazzi che decideranno probabilmente di godersi l'ultimo mese estivo, vivendo appieno quel tanto atteso viaggio con gli amici.

Ragazzi che invece si congederanno in un ritiro propriamente dettosabbatico, procrastinando così al domani futuro la fatidica scelta finale di vita vera.

I più volenterosi magari decideranno di affrontare già da subito l'incubo dei test d'ingresso universitari spinti quasi sicuramente da soggetti terzi o davvero per volontà vergine. I meno culturalmente pretenziosi probabilmente inizieranno invece a vagare in cerca di un lavoro, mostrando a denti stretti, ad ogni soggetto datore quel pezzo di carta guadagnato tra sudore, lacrime e sacrifici, dopo cinque anni gettati tra banchi di Scuola.

Anni difficili, di crescita culturale ma sopratutto personale, che verranno presto sostituiti da altri amaramente più ardui, così come cita questo triste mondo.Anni che aiutano loro ben poco a capire chi sono e cosa realmente vogliono o si aspettano di ottenere.

Tuttavia, mi rivolgo adesso a voi, genitori dei vostri maturandi: qualsiasi sarà la scelta di queste giovani menti, non date loro troppo colpe, ma sosteneteli sempre; non è necessario puntualizzare che se l'appoggio è sicuro il bastone non cade.

In conclusione va sottolineato che: la fine delle scuole superiori e la presa della maturitàsegnano già nel complesso un grande nuovo inizio per loro, ma contemporaneamente la fine in un punto, posizionato, attenzione, non nello spazio ma sul segmento della vita, la propria, la loro.