Mentre la Corte Europea condanna l’Italia per violazione dei diritti di tre coppie omosessuali, oggi si tiene alla Camera la discussione del DDL Cirinnà. A colpi di maggioranza, in quel modo barbaro che caratterizza da un po’ di tempo la politica italiana.Cosa è di preciso un’unione civile? E’ un unione tra due persone dello stesso sesso che hanno compiuto la maggiore età, che possono decidere di costituire un’unione dinanzi a un ufficiale dello stato civile e a due testimoni.

Di qua e dì, purtroppo, continuano a tuonarespesso le solite due parole fastidiosissime “contro natura”.

Mentre parte della scienza nega e parte conferma sarà forse il caso di fermarsi a riflettere su una di quelle parole che in Italia vengono maltrattate e abusate: diritto. Perché il nodo centrale è proprio qui, nell’imporre la propria idea e la propria volontà a discapito di quella degli altri. Il nodo centrale è che chi ha un orientamento sessuale diverso dal nostro non è né contro natura, né diverso da noi.

Uno Stato laico sulla carta

Il vero rischio di demonizzare una categoria è ben noto e ben scritto nei libri di storia, non è il caso di stare qui a ricordarlo.Diventa però necessario sottolineare i rischi quando un decreto di legge diventa una pallina da tennis di una partita tra Chiesa Cattolica e annesse “colonie politiche” e Stato Italiano.

Uno Stato Italiano laico, almeno sulla carta. Lo stesso stato che è in grado di legiferare solo a colpi di maggioranza.

Uno stato che dovrebbe farsi portavoce e difensore di diritti. Lo stesso stato che sembra il primo a essere il ladro di questi, uno Stato che ruba il diritto di sposarsi, o meglio unirsi, ruba il diritto di lavorare e di andare in pensione, intaccando ogni tassello del nostro essere.

Se dovessi trovare veramente qualcosa fuori natura, l'unica cosa che trovo è uno Stato che non rispetta l'articolo 3 della Costituzione: "ècompito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese."