Abituiamoci a guardare i nostri problemi non con spirito di parte, e a cercare altrettante soluzioni con obiettività. Solo in questo modo possiamo trovare alleati nel dibattito, per una discussione seria. Cambiare le norme non a favore o contro qualcuno, ma farlo secondo giustizia, per migliorare la nostra vita di tutti i giorni. Il 29 giugno, il Parlamento ha approvato il Decreto Legge n. 59/2016, con 287 voti a favore, 173 contrari e 3 astenuti. In particolare,il DL ha risoltoseri problemialle Bancheche avevano venduto obbligazioni subordinate, con la possibilità di rimborso di quelle somme fino all'80% in presenza di particolari requisiti.

L'Italia, a seguito del via libera dato dalla Camera alla nuova normativa, è stata autorizzata ad intervenire come garante.

Nuovo onere al servizio delle Banche

L'impegno assunto dal Governo è valido fino al 31/12/2016, prorogabile di 6 mesi, a garanzia di nuove emissioni di obbligazioni di banche solventi. Più di vittoria politica in Europa, a noi sembra un onere aggiuntivo, anche se a giusta causa. Le banche quindi hanno uno scudo in più su cui contare. Ricordiamoci che si tratta di società, in gran parte private, che operano nella Finanza. Altre aziende, in altri settori, non godono dello stesso scudo: un provvedimento simile è stato chiesto invano, a gran voce, per dare sostegno all'edilizia e ad altre realtà,per uscire dalla crisi in cui siamo rimasti attanagliati.

Approfittiamo per ricordare ai nostri politici-in verità lo abbiamo già fatto più volte invano - la rettifica della norma approvata, a suo tempo, degli interessi sull'accordato.

Norma da rettificare

La nuova norma stabilisce il pagamento del 2% sull'intera somma affidata da pagare alla banca, al fine di far fronte alle spese per la disponibilità dell'intera somma, in caso di inutilizzo del fido.

Invece, nella realtà, si paga due volte: sulla somma utilizzata del fido si versano gli interessi (il più delle volte molto elevati) e in una seconda occasione a ragione del 2% sull'intera somma affidata, mentre bisognava pagare solo sulla parte non utilizzata del fido. I privati strillano, ma nessuno li ascolta. Inoltre dimenticavamo di dire che il decreto approvato, e prima citato, ha anche sveltito l'iter per il recupero dei crediti per le banche.