Ieri, mercoledì 28 settembre, il capitano della Roma, Francesco Totti ha compiuto 40 anni. Auguri da tutti gli sportivi del mondo. Prime pagine di tutti i principali quotidiani sportivi. Addirittura una giornata fiume dedicata a lui dalla pay tv italiana Sky (costola sport). Non saprei proprio dire se Totti sia il migliorcalciatore italiano della storia. Limiti miei e anagrafici. Forse si, forse no. Non è questo il punto.
Bravo lui a essersi saputo gestire sino a 40 anni ad alti livelli. La tecnica non si dimentica anche con i primi acciacchi. Come sempre, in qualsiasi ambito sportivo, se un giocatore a 40 anni spicca ancora sugli altri, qualche limite tecnico alle sue spalle esiste.
Nella sua squadra o in generale. Si è guadagnato con oltre 20 anni di carriera le varie celebrazioni avute. A mio avviso esagerate. Per quanto riguarda l'ambiente romano, il limite è "accontentarsi" di avere Totti e non capire che forse la propria squadra non è forte come si pensa. Se Totti a 40 anni non viene fatto scendere in campo dal suo tecnico, subito fischi e accuse.
E' meglio che vinca la squadra o che Totti mostri ancora qualche sua splendida giocata? Se le due cose si collimano, tanto meglio. Altrimenti guardare avanti senza fossilizzarsi su una figura al tramonto della sua carriera. I tifosi giallorossi pensano più a come stia fisicamente Totti, a quanti annipossa ancoragiocare. Non pensano, o pensano meno, a comesia strutturata la squadra.
A eventuali deficit presenti per vincere qualcosa. E a dar man forte ai tifosi,ci pensano le televisioni ed i giornali. Dalla prima mattina a sera si è parlato (o scritto sul web) esclusivamente di Totti. Come se il resto dello sport si fosse fermato per lui. Tra l'altro una giornata, quella di martedì, che prevedeva allaseralaseconda giornata di Champions League.
Soprattutto i giornalisti delle televisioni a farsi belli riempiendosi la bocca di aggettivi iper celebrativi nei confronti di Francesco Totti. Gli stessi che durante la passata stagione criticavano il tecnico per il poco impiego, ad un certo punto della stagione, del capitano della Roma.