Da quando il leghismo ha preso il largo, rinfocolando campanilismi e provincialismi mai sopiti, a più ripreseè stata ventilata la proposta di istituire l'insegnamento dei dialetti nelle scuole pubbliche. E mentre la disoccupazione giovanile rinnova mensilmente il record negativo, c'è qualcuno che ritiene ancora che i giovani abbiano "bisogno" di imparare al meglio il dialetto.Ultima in ordine cronologico ad avanzare questa proposta è la assessora alla Cultura della Regione Lombardia, Cristina Cappellini, che vuole portare il dialetto lumbard nei banchi di Scuola, proponendo più soldi agli istituti che lo insegnano.La proposta ha suscitato reazioni che vanno dall'ilarita all'indignazione, ma c'è anche chi sostiene che si tratta di cultura.
Ed in effetti da certi punti di vista lo è: ma è questo il genere di cultura di cui hanno bisogno i nostri giovani?
Imparare bene l'inglese dovrebbe essere la priorità
In un mondo sempre più globalizzato - che questo piaccia o meno - conoscere lingue straniere è estremamente importante. Specialmente l'inglese, e meglio se accompagnato da altre lingue. Ma la maggioranza dei giovani che escono dalle scuole dell'obbligo a stento riescono a sostenere una conversazione turistica. In quanto a lingue straniere, ed in particolare l'inglese, gli italiani sonotra quelli che lo parlano meno e peggio. Del resto una parte non trascurabile della popolazioneha difficoltà persino a parlare un italiano corretto.
Basta dare un'occhiata ai commenti sui social per vedere strafalcioni di tutti i tipi: non solo i congiuntivi - il cui corretto utilizzo sembra cosa per pochi - c'è chi commette persino errori degni delle elementari. Forse anziché spendere tempo e risorse per insegnare i dialetti, sarebbe il caso di dare la priorità a cose più concrete, più utili e spendibili dal punto di vista lavorativo.
Introdurre informatica ededucazione alimentare a scuola
I soldi che l'assessore lombardo intende spendere per i dialetti potrebbero essere usati perpotenziare l'insegnamento dell'inglese o delle lingue straniere in generale, ma non sarebbe male anche potenziare i corsi di informatica finalizzata ad insegnare gli applicativi più usati nel mondo del lavoro, oppure l'educazione alimentare - sicuramente molto più utile che parlare al meglio il dialetto - visto che una larga parte della popolazione di alimentazione sa ben poco, nonostante questa sia fondamentale per la salute.
Troppa gente compra in base al gusto, alla pubblicità, senza curarsi di leggere l'etichetta, comprendere cosa contiene o da dove proviene un prodotto. Piuttosto che spendere i soldi per affinare il dialetto, di impieghi più utili ce ne sono un'infinità.