Non arriva alla bellezza di Blu Jasmine, ma rimane una commedia godibile che racconta - e questa volta la voce del narratore è proprio quella di Woody Allen -due realtà sociali nell'America degli anni 30, quella di New York e quella di Hollywood.
La storia vede come protagonista un giovane, Bobby Dorfman, figlio di un gioielliere ebreo che non vuole fare lo stesso mestiere del padre. La famiglia lo mandacosì dallo zio, che vive ad Hollywood e dirige una agenzia cinematografica. All'inizio, lo zio,un agente di affermati attori, non prende bene l'arrivo di questonipote, ma solo dopo tre settimane lo accettae gli affida un lavoro da fattorino.
Intanto però nei weekend le mette a lavorare vicino la sua segretaria, che è anche la sua amante.
Cosa vuole raccontareWoody Allen?
Le vicende prendono subito una piega ben diversa da quello che si potrebbe immaginare, i due giovani si innamorano e lei, Vonnie, dopo essere stata abbandonata dal suo amante, accetta le attenzioni di Bobby e vorrebbe ricominciare una nuova vita con lui andando a vivere a New York.Ma ancora una volta il filo della storia si intreccia.
Il ricco agente riesce a divorziare dalla moglie e ritorna alla carica con la sua giovane amante. Le vicende avranno un seguito molto diverso rispetto a quello che si potrebbe ancora immaginare, ma ciò che interessa è la voce narrante di Woody Allen, che racconta con sapidità i retroscena di tanti personaggi, accompagna la sua narrazione con commenti acuti e con battute piene di ironia e soprattutto si sofferma a mostrarci, attraverso il personaggio di Bobby Dorfman, interpretato da Jesse Eisenberg, quella figura di uomo un po' poeta, un po' sognatore e sempre irrimediabilmente timido e romantico.
L'interpretazione di Jesse Eisenberg risulta quanto mai appropriata per rendere quell'esempio di eroe romantico che diventa protagonista della scena, capace di trasmettere sensibilità e insieme amore verso valori che anche la società di allora sembra calpestare irrimediabilmente.E quel guizzo, quell'impalpabile movimento dell'arcata sopracciliare, trasmette il disagio che prova quandola sua innamorata entra nel suo locale, accompagnata dallo zio che nel frattempo è diventato suo marito.
Il viaggio verso le strade tortuose dei sentimenti non finisce qui, i due protagonisti si ritrovano a baciarsi, un bel giorno a Central Park, e l'affresco lussureggiante delle tante feste americane, prima ai bordi della piscina nella bella Hollywood, poi all'interno del Café Society, svapora sullo sfondo, mentre una sera di capodanno ognuno, durante una meravigliosa festa, si abbandona ai pensieri, al ricordo di quell'amore che gli eventi hanno interrotto inesorabilmente, e che ora rimane solo nella memoria, quasi a dire che forse, solo il ricordo salva l'uomo dalla fine di se stesso.
L'agnostico Woody Allen lascia questa eredità e rimane, anche ad 80 anni, alle prese col 47esimo film della sua carriera, un narratore attento e insieme un commentatore amaro, pur nel baluginio delle feste e del successo del mondo.