La Camorra non va in ferie e la lotta alla conquista dei territori partenopei svelano, a seguito delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica, dei retroscena alquanto inquietanti dove proprio le donne di Camorra diventato protagoniste. Le rivelazioni, pubblicate anche dal Fatto Quotidiano, arrivano a seguito dell'arresto di Walter Mallo e dei suoi scagnozzi, i quali avevano dichiarato guerra al Clan Lo Russo di Miano ed avevo iniziato una vera e propria guerriglia urbana a suon di proiettili ed intimidazioni. Mallo infatti era stato ritenuto responsabile di numerose "stese", ovvero sparatorie con lo scopo di intimidire gli avversari camorristi, proprio nel suo territorio: il rione Don Guanella.
Le donne del clan non accettavano i metodi del clan Mallo
Sarà per nostalgia, sarà per paura di eventuali ritorsioni, ma dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali a disposizione degli inquirenti, emerge una realtà di paura e polemica da parte delle donne del clan, e nello specifico da parte della madre del boss emergente Walter Mallo, attualmente ristretto ed accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso. Sembrerebbe infatti che la donna si sarebbe lamentata delle modalità camorristiche utilizzate proprio dal figlio e che avrebbe paura di eventuali ritorsioni personali o nei confronti dei figli del clan. Una problematica inesistente all'epoca della vecchia Camorra che utilizzava un regolamento non scritto, ma che avrebbe tutelato senza esitazione le mogli ed i figli delle famiglie dei clan, escludendole a priori dalle vicende inerenti alle faide di Camorra.
Sparatorie al don Guanella per mandare messaggi ai Lo Russo
Le modalità del clan Mallo erano ben precise, creare panico e terrore per mandare un messaggio al clan rivale: "qui comandiamo noi e lo faccio a suon di pallottole". Ed è proprio per questo che nasce la polemica dalle donne di Camorra, le numerose sparatorie eseguite alla luce del giorno ed in presenza di bambini, hanno lanciato un segnale d'allarme e una violazione di un vecchio codice, mettendo in pericolo al vita di donne e bambini, cosa che nei tempi della vecchia Camorra era impensabile e pertanto la madre del boss Mallo non ha dubbi: "meglio che arrestino tutti prima che facciano danni irreparabili".