Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha formato il Decreto Fiscale poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 ottobre. Già il titolo del Decreto, “Disposizioni urgenti in materia fiscale”, dà la dimensione dell’importanza dell’atto che è un “collegato” alla Legge di Stabilità.

Tra i vari punti del provvedimento che ormai è definitivo, vista la pubblicazione in Gazzetta, ce ne sono due riguardanti Equitalia. Il primo riguarda la chiusura del concessionario alla riscossione e il secondo la sanatoria delle vecchie cartelle. Si tratta di un cambiamento radicale che potrebbe cambiare la vita di numerosi cittadini alle prese con problemi di debiti fiscali e multe.

Ma le novità sono positive o negative per i contribuenti?

La nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione

Secondo il Premier Matteo Renzi, che lo aveva promesso, e secondo i rappresentanti del Governo, la chiusura di Equitalia porrà la parola fine alle vessazioni cui il concessionario sottoponeva i contribuenti. Le funzioni di Equitalia passeranno a un nuovo Ente, che nascerà sotto il controllo diretto del Ministero dell’Economia e che sarà interno all’Agenzia delle Entrate.

Il nuovo organismo che farà le veci di Equitalia si chiamerà Agenzia delle Entrate-Riscossione. Dal punto di vista della suo raggio d'azione, il nuovo concessionario avrà maggiori poteri e maggiore facilità di azione. Questo appare evidente.

L’Agenzia delle Entrate al contrario di Equitalia, ha accesso a tutte le banche dati che riguardano i contribuenti, quindi anagrafe tributaria, catasto, conti correnti e così via. Tutti questi dati, per esempio, sono usati dal Fisco per scovare anomalie nelle dichiarazioni dei redditi e negli ISEE.

Adesso questi dati saranno aduso e consumo di un Ente che deve recuperare dei crediti attraverso qualsiasi azione, anche i pignoramenti.

Se lo scopo era velocizzare la fase di riscossione, sicuramente il Governo ha fatto centro, ma il contribuente sarà per così dire con le spalle al muro.

Vantaggi per contribuenti

Ci sarebbero anche dei vantaggi per i contribuenti,ma di fronte alla paura del nuovo 'mostro essi sembranopassare in secondo piano.Il nuovo Ente dovrebbe abbassare gli oneri di riscossione, gli aggi, cioè quella parte di debito per cartelle e multe che finiva nelle tasche di Equitalia per il suo operato.

L’aggio non sarà più del 6%, ma scenderà almeno al 3% e soprattutto, non sarà in proporzione all’ammontare del debito.

Velocizzare le operazioni d'incasso significa anche evitare che il tempo gonfi i debiti di sanzioni e interessi che il più delle volte valgono almeno quanto il tributo evaso. Proprio su interessi e sanzioni interverrà la sanatoria o rottamazione dei ruoli nati tra il 2000 ed il 2015. Il contribuente potrà chiedere la sanatoria per tutto quanto deve entro 90 giorni a partire dal 24 ottobre scorso, cioè a Decreto pubblicato. Al richiedente la sanatoria saranno bonificate le sanzioni e gli interessi di mora su tutto il debito.

La possibilità è concessa anche a chi sta pagando il debito già a rate o chi ha contenziosi aperti con Equitalia.

Per le rate già aperte, la richiesta farà ricalcolare l’ammontare del debito, mentre per i contenzioni è necessario che il contribuente rinunci alle azioni che aveva intrapreso.

Il problema è che per rientrare nella sanatoria, il debito deve essere estinto entro l’anno, anche in 3 rate bimestrali, ma sempre entro 365 giorni dalla richiesta di rottamazione. Un soggetto che ha difficoltà a pagare rate di poche centinaia di euro delle vecchie dilazioni (anche 72 rate mensili) adesso sarà tenuto a pagare tre maxi rate subito.

Inoltre, scordatevi di bloccare i pagamenti in atto fino a fine anno in attesa della sanatoria, perché bisognerà essere in regola con i pagamenti delle vecchie rate relative a ottobre, novembre e dicembre 2016. Se si è pagato di più, la rottamazione non è retroattiva, anche se il contribuente, nel saldare le vecchie rate, ha pagato in interessi e sanzioni.