G.F. ce l'ha fatta. Non solo ha ucciso Pilù, il piccolo pinscher della sua ex fidanzata, ma ha ammazzato la stessa essenza dell'essere umano. Davanti al suo atto orrendo e impensabile, sarebbe bene definirlo "essere disumano". Si tratta proprio di una volontà assassina che, forse, lo stesso killer cercherà di giustificare con una patologia psichiatrica o con chissà quale disagio sociale. Ci vuole coraggio. Ci vuole, adesso, giustizia. Per rispondere al coraggio di chi sa cavarsela prendendo a pugni un indifeso esserino, con chi gli infila un pennarello in ogni orifizio e lo tramortisce davanti a una telecamera.
Serve cattiveria puraper vomitare pubblicamente queste atrocità pensando che in fondo, a morire, è solo un cane. Alla giustizia serviranno palle, vere, per poter fermare orrori del genere e punirli fermamente. La proprietarai di Pilù parla, dice cosa ha trovato al suo ritorno a casa quel maledetto giorno del 2015.
Manifestazioni, petizioni, denunce e minacce di morte
A Pescia oggi l'incontro pubblico promosso dal Comune per sensibilizzare sul tema del maltrattamento contro gli animali. Una manifestazione fortemente voluta dal sindaco per dare un segnale inequivocabile a tutti i vari G. F. sparsi ovunque: tolleranza zero verso questo orrore.
Mentre è in corso una petizione online per l'arresto e il licenziamento del ventisettenne (che ha raggiunto oltre 70mila firme), un presidio di centinaia di persone sotto casa dell'aguzzino (e nei pressi dell'abitazione dei parenti presso cui si sarebbe rifugiato) si protrae da ormai 4 giorni.
Spunta anche un cartello "Assassino", sul recinto prospiciente l'edificio. Gente proveniente da tutta la Toscana protesta e chiede una condanna esemplare. Sono state annunciate numerose denunce che vedranno poi il costituirsi parte civile di Comune e associazioni animaliste nazionali. Denuncia anche da parte della famiglia proprietaria del cane, che ha scoperto tutto solo dopo la pubblicazione online del video dell'orrore.
Il ritrovamento e l'indifferenza
Nelle parole della ex convivente di G. F. si legge tutto lo sconcerto e il dolore per la fine di quel piccolo animale indifeso. Incredulità per quella violenza inaudita. Secondo la stampa locale, la donna avrebbe dichiarato che il video risale sicuramente al maggio del 2015, quando la stessa conviveva con l'uomo.
Pilù fu lasciata con lui in casa, giusto il tempo di andare a lavoro e tornare. Una volta rincasata, l'ex fidanzata avrebbe chiamato il cane più volte, prima di trovarlo agonizzante in terrazza, sotto il sole. Non capendo il motivo del malessere della bestiolina, avrebbe telefonato al ragazzo. G. F., nel corso di quella conversazione telefonica, avrebbe detto di trovarsi a lavoro e di aver lasciato Pilù in ottime condizioni. Le cure veterinarie non hanno potuto salvare Piluù. Lesioni troppo gravi e in quel momento inspiegabili.
Se questo è un uomo
Un uomo che mostra un indifferenza assoluta per oltre un anno, continuando la sua convivenza con la fidanzata sino al gennaio scorso, pur sapendo cosa ha fatto a un essere che non avrebbe mai usato la sua forza per dimostrarsi superiore, può essere chiamato veramente uomo?.