Chi avrebbe mai pensato nel secolo scorso che il denaro sarebbe diventato digitale? Anche quelli che, sulla soglia del cambiamento si ostinavano a non vedere il profondo effetto che il digitale stava operando, si trovano ad usare con estrema naturalezza strumenti così comuni come bancomat o carte di credito. Oggi stiamo assistendo ad una nuova rivoluzione monetaria, che come tutte le innovazioni, ci affascina e ci spaventa: stiamo parlando delle valute virtuali o criptomonete.

La capostipite Bitcoin ha aperto le porte, dopo il suo successo globale, ad una nuova serie di valute virtuali che hanno apportato radicali cambiamenti o semplici migliorie al progetto originale.

La valuta virtuale: il sistema chiuso

L'elevato standard di sicurezza garantito dalla blockchain ha spinto alcune società, banche o persino Stati (come la Svezia) a lanciare una propria valuta virtuale. Questo è il cambiamento sostanziale apportato da alcune di queste valute: se Bitcoin infatti nasce come sistema decentrato per contrastare il potere bancario, si assiste in questi casi, ad un cambio di tendenza ritornando al controllo di un sistema centrale. Si parla quindi di valuta virtuale e non di criptovaluta, in quanto non è convertibile in denaro corrente. La valuta potrà essere spesa solo all'interno di un circuito e il suo valore sarà determinato dalla domanda dei nuovi aderenti al sistema.

I correntisti dovranno valutare tutti i pro e i contro di entrare in un sistema 'protetto'.

La criptovaluta: le migliorie

Il potere di emissione di Bitcoin è di 21 milioni, alcune delle nuove criptovalute hanno un potere di emissione a nove cifre. Questo significa un potenziale d'espansione nettamente superiore: più persone possiedono la criptovaluta, più sale la richiesta, più sale il valore.

Ancora, la difficoltà di elaborazione di un singolo Bitcoin è tale da richiedere circa dieci minuti. Con le nuove criptomonete questo tempo è sceso, in alcuni casi, sotto i due minuti. Le transazioni sono quindi più veloci.

Fra queste novità c'è anche da segnalare l'elevato standard di sicurezza che hanno raggiunto alcune criptomonete (gli algoritmi sono notevolmente più lunghi) diminuendo la possibilità di eventuali falsificazioni o hackeraggi e garantendo al compratore l'anonimato.

Quest'ultima miglioria non sempre è vista di buon occhio: da qui il passo al deep web è breve. Questi sistemi, chiusi o aperti che siano, ci permetteranno di fare acquisti più sicuri, più veloci, senza confini territoriali e in alcuni casi, non rintracciabili.

In un mondo in cui la crescita delle transazioni digitali è in forte aumento, pensare ad un futuro in cui la valuta virtuale e la criptomoneta saranno usate per i nostri acquisti giornalieri sul web e perché no, anche nel negozio di fiducia dietro casa, non è poi così difficile.