Negli ultimi due giorni sono otto le persone morte per l'ondata di freddo che ha investito tutto il centro-sud dell'Italia. Anche la Puglia stamattina si è svegliata sotto la neve. Era dal 2001 che non si vedevano scenari nevosi. La neve è scesa persino sulle spiagge leccesi e tarantine, dove i comuni più colpiti sono Castellaneta e Laterza.
Otto morti in due giorni
L'ultima vittima in ordine di tempo è un polacco di 66 anni, trovato morto in un palazzo abbandonato nella zona sud di Milano. Altri 4 clochard sono morti nella giornata di venerdì: un senzatetto italiano di 44 anni ad Avellino, un cittadino rumeno a messina, un polacco a Latina e un indiano di 58 anni ad Aversa in provincia di Caserta.
Mentre una donna di Altamura è morta in seguito ad una caduta provocata dal ghiaccio.
Sempre nella giornata di ieri, per il freddo, sono morte altre due persone. Un clochard di 48 anni di origine polacche, trovato morto nel centro storico di Firenze, non lontano dall'ASL e un pensionato di 81 anni trovato senza vita a ridosso del fiume Bevera a Briosco, non lontano da casa sua a Cipriano vicino Monza. L'uomo malato di Alzheimer si era allontanato da casa sua solo con addosso un maglione e ciabatte.
Ma come è possibile che nel terzo millennio, in una società civile, nell'era della robotica digitale, dove l'uomo si prepara alla conquista di altri pianeti come Marte, si possa ancora morire per il freddo.
Senza entrare nella retorica, a che cosa serve il progresso, l'introduzione di nuove tecnologie per semplificare la vita e aumentare il benessere se poi non si trasformano in vantaggi di cui tutti ne possono fruire?
Morire nella totale indifferenza
Si sprecano miliardi e miliardi di euro per la costruzione di navicelle alla conquista di nuovi pianeti, per i cacciabombardieri, per salvare le banche in difficoltà per la loro "mala gestio" e non si riescono a trovare soldi per ridare dignità a questi "invisibili" che, per un motivo o per un altro, sono costretti a vivere in condizioni disumane, in strutture cadenti tra topi e rifiuti.
Questi morti dovrebbero gravare come un macigno pesante sulla nostra coscienza. Non possiamo ignorare la miseria e l'emarginazione. Invece si muore tra l'indifferenza delle istituzioni e della gente. A nessuno frega niente se "barboni" vivono in queste condizioni e muoiono assiderati. Nessuno si ricorderà di loro. Se ne parlerà per alcuni giorni, sui giornali, nelle TV ma poi tutto ritornerà come prima, nella normalità...tanto domani è un altro giorno!