Morto per assideramento un senzatetto polacco di 66 anni. Il suo cadavere è stato rinvenuto all'interno di un edificio abbandonato nella zona sud di Milano. Dalle prime indagini dei carabinieri, intervenuti dopo una telefonata anonima, sembra che la morte sia stata causata dal freddo intenso: le cause del decesso saranno comunque chiarite dall'autopsia, disposta per i prossimi giorni. L'uomo risulta senza fissa dimora. Un altro polacco, di 48 anni, è stato trovato morto a causa del gelo nei giardini Santarosa del lungarno, la notte scorsa a Firenze: l'uomo, che sarebbe stato riconosciuto da un altro clochard, non aveva nessun tipo di documento.

Anche in questo caso le indagini sono ancora in corso, mentre la salma è stata disposta per l'autopsia.

Salgono a 5 i senzatetto vittime del gelo

Le vittime del freddo polare di questi primi giorni di gennaio, salgono così a ben 5: a Messina, nei pressi dell'imbarcadero dei traghetti, un 45enne rumeno è stato trovato morto il 6 gennaio; un'altra vittima anche ad Avellino, un 43enne originario di Visciano (NA) senza casa, trovato morto da un compagno di sventure che divideva con lui un rifugio di fortuna. Il 5 gennaio, infine, è stato registrato il decesso di un senzatetto anche ad Aversa, in provincia di Caserta. Un vero bollettino di guerra, per i sempre più numerosi senza fissa dimora. Ma chi sono, come fanno a sopravvivere in condizioni così estreme in inverno, e dove passano la notte i cosiddetti 'clochard'?

Molti, almeno fino alle 5 del mattino, dormono sui sedili dei treni vuoti a fine corsa; altri invece sono più 'selettivi' e ricorrono ai vecchi sistemi per ripararsi dal freddo. Cercano un angolino riparato, magari l'androne di un palazzo, e usano scatole di cartone, sacco a pelo, coperte, borsoni, giornali infilati sotto i maglioni a mò di "isolante"; un lumino da cimitero come lampada, e il vino a tenergli compagnia.

In questo modo non sentono nè il freddo, nè la solitudine.

Morti assiderati

Non vogliono andare in un dormitorio, anche se il posto non manca; vogliono stare da soli perchè tra 'loro' c'è quello che puzza, quello che non ha rispetto, quello che ruba quel poco che possiede, il barbone violento. Qualcuno comunque, nonostante le precauzioni prese contro il freddo intenso, in una di queste gelide notti di inizio gennaio ci resta secco lo stesso.

Il mattino dopo, un passante meno indifferente noterà quella specie di fagotto nell'angolo di un palazzo, sui gradini di un negozio o sotto un cespuglio del giardino pubblico; e chiamerà il 118 o la polizia, che non potranno fare altro che constatarne il decesso.