Ciao Francesco,

avevo appena compiuto 12 anni quando tu, 16 anni appena, sei entrato dritto-dritto nel cuore di Roma, della Roma e di tutti noi romani. Mi ricordo che seguivo le partite con il mio papà, giallorosso dalla testa ai piedi, ogni gol un'emozione, ogni volta che i tuoi scarpini toccavano il campo noi tifosi eravamo lì con te, per darti forza e coraggio e vederti crescere con quel numero 10 che hai indossato con onore e umiltà è stato semplicemente meraviglioso. Ieri è stata la tua partita più bella, l'ultima in campo, ma la prima verso una nuova vita che io, insieme a tutti i romanisti, ti auguriamo possa essere sempre ricca di soddisfazioni.

Le tue lacrime ci hanno emozionato, il tuo discorso, semplice, pulito e genuino ha convinto anche i nemici di sempre che, almeno per un paio d'ore, hanno saputo riconoscere il tuo straordinario talento.

Tu sei stato tutto per la nostra Città Eterna, non solo il Capitano, ma un grande ragazzo, oggi uomo, che ha unito sotto un unico cuore tantissime persone. Non avere paura Capitano mio, tu continuerai a fare le cose in grande e ovunque andrai e qualsiasi decisione prenderai, potrai sentire il calore delle persone che non solo ti ammirano, ma che ti vogliono un gran bene, lo stesso affetto che si prova per un figlio, un padre, una madre o un fratello, perché tu sei questo Francesco, non sei solo Totti, sei uno di noi a cui la vita ha sorriso e che tu hai ricambiato con le tue magie sul campo.

Hai ricevuto i complimenti di tutti: Maradona, Beckham, Del Piero compagni di "viaggio" che hanno riconosciuto il tuo immenso talento.

Caro Francesco, Roma non ha fatto la stupida ieri sera e non la farà mai, perché per Roma tu sei tutto il meglio e nessuno ti vorrà bene, come te ne vogliamo noi. Il 9 luglio del 2006 il cielo sopra Berlino era anche un po' giallorosso: ci hai regalato uno scudetto e pure il Mondiale, hai dato tutto te stesso e ci hai fatto innamorare.

Dopo ieri, siamo tutti un po' più grandi e abbiamo tutti un po' più paura, ma le paure si vincono stando insieme, giusto? Allora tu, a testa alta, segui i tuoi sogni e sappi che la tua gente da San Giovanni a Trastevere sarà sempre con te, al tuo fianco, perché come tu stesso hai detto "non si possono cancellare 25 anni così".

Allora giocatela questa partita della vita e continua a far vedere chi sei. Le lacrime passano, ma l'amore che noi abbiamo per te no, quindi prendi questo bel pallone di cuoio che si chiama futuro, e dagli uno dei tuoi potentissimi calci, fallo arrivare il più lontano possibile, sfonda la porta della vita e non perdere mai la tua gentilezza, il tuo sorriso e la tua assoluta, grande, normalità. Sei stato, sei e sarai per sempre uno di noi.

Grazie di cuore, Capitano, Mio Capitano

N.