Esaminando la situazione politica italiana, si nota che emergono tre forti raggruppamenti di uguale consistenza, circa. Gli ultimi sondaggi, anche se con piccole differenze tra loro, ci dicono che gli elettori sono orientati per un 30% circa verso il M5S, per una stessa percentuale verso un centrodestra formato da FI, Lega e FdI, e per un 35% circa verso un centrosinistra allargato. Naturalmente si tratta di orientamenti mutevoli, in ragione dei componenti che costituiscono le varie coalizioni. Nella formulazione della nuova legge elettorale, in Commissione Affari Costituzionale della Camera, è necessario trovare il modo di garantire al partito o coalizione vincente, la possibilità di governare, senza ricorrere al 'mercato delle vacche'.

Noi abbiamo bisogno di governi stabili, che ci consentano di fare quelle riforme necessarie per mettere in moto la nostra economia.

Passo avanti del PD

Dalle notizie di stampa leggiamo, con soddisfazione, che il PD si sta aprendo al dialogo, e si notano subito i primi risultati. Vi è la possibilità di un accordo con il M5S e FI per una probabile approvazione di una legge elettorale, di tipo tedesco. Senza entrare nel merito, noi riteniamo positivo il fatto di parlarsi e discutere per tentare di arrivare a un punto condiviso. Questo comportamento lo abbiamo perorato, invano, anche nel passato. Certamente, trattandosi di una legge che dovrà essere al servizio di tutta la politica, ciascuno dovrà rinunciare a qualcosa di suo.

E' proprio il caso di dire che è stato fatto un passo avanti. Beppe Grillo ha già interpellato i suoi iscritti, ottenendo il via libera per andare avanti.

Ritorno al proporzionale

Ci sarà tempo poi per parlare di apparentamenti, che in politica sono necessari: una cosa per volta, ora approviamo la legge. Si tratta di un ritorno al proporzionale, con uno sbarramento al 5%.

I piccoli partiti non ne saranno molto contenti, perché una soglia così alta li spazzerà tutti via. Viene così a mancare la rappresentanza di molti ceti della nostra società. Noi giudichiamo negativamente questo aspetto del problema. Se ci dovessero chiedere quei partitini se è giusta una norma in quella direzione, noi risponderemmo che, non solo non è giusta, ma è anche sicuramente anticostituzionale.

Ci auguriamo pertanto un ripensamento sulla soglia di sbarramento, che in tutti i modi non potrà superare il 2%. Certo, il popolo deve sapere che alcuni maggiori partiti sono d'accordo ad eliminare i piccoli, per potersi poi regolare a chi dare il voto alle prossime politiche.