A 18 anni si è spensierati, si ha sul viso qualche pelo che barba ancora non è, il liceo è agli sgoccioli così come l’adolescenza che sta per lasciare spazio a quella gioventù che subito dopo porterà all’età adulta. A 18 anni si ha leggerezza, spensieratezza, i problemi non fanno paura, anzi, spesso gli si ride in faccia trascurandone l’importanza col rischio di pagarne le conseguenze. A 18 anni sei fresco di patente B e credi di guidare un bolide quando invece è un’utilitaria sgangherata, non hai più il coprifuoco, ti senti grande ma spesso e volentieri continui a fare quelle cose che facevi da ragazzino come le partitelle nelle strade sotto casa.

A 18 anni quasi sempre al tuo fianco c’è la prima vera fidanzatina, alla quale giuri amore eterno sconsideratamente per poi mandare quasi sempre tutto all’aria, ma hai al tuo fianco ancora la famiglia, che piano piano inizia a togliere l’ovatta che hanno messo attorno alla tua vita, facendoti gradualmente confrontare col mondo, quello vero. Questi sono gli standard del diciottenne per antonomasia che ha forse poco in comune col diciottenne più chiacchierato delle ultime ore, alias Gianluigi #Donnarumma, ormai per tutti “Gigio”.

Un diciottenne anomalo

Gigio è il portiere titolare del Milan da ormai due stagioni, ha un talento spropositato per la sua tenera età. Non vive la vita dei suoi coetanei: lui sta bruciando qualche tappa, lui ha l’esigenza di crescere prima perché ha maggiori responsabilità, soprattutto di domenica, quando i suoi compagni di classe invece si riposano.

Gigio non si confronterà mai con la disoccupazione, col cruccio di scegliere il giusto percorso di studi, perché Gigio fa il mestiere più bello del mondo.

A 18 anni quindi puoi essere già grande ma nonostante ciò devi ancora stare attento alle cattive compagnie o qualche dazio lo pagherai. Gigio Donnarumma è innamorato del Milan, è la squadra nella quale ha sempre sognato di giocare, il rosso ed il nero sono i colori del suo cuore, Gigio quella maglia l’ha sudata con addosso il sorriso e l’entusiasmo, lui ha baciato più volte lo stemma del suo Milan.

Atti d’amore che solo lui ha fatto e non chi gli gestisce la carriera, nonché il roseo e promettente futuro.

Le bandiere non vanno con Raiola

Il suo procuratore è da tutti reputato come il “re del calciomercato”, sposta i suoi assistiti con una facilità inaudita, il tutto indissolubilmente collegato a reciproci guadagni da record.

È il procuratore dei principali top player, dei calciatori giramondo, dei fenomeni, ma non delle "bandiere". Perché se a gestirti è Mino Rajola devi avere sempre i bagagli pronti, non devi fare amicizia con nessuno per non correre il rischio di affezionarti, non devi baciare maglie e blasoni perché il tutto potrebbe tornarti contro.

In due stagioni Donnarumma ha fatto palesemente capire di essere una bandiera predestinata, l’erede di Buffon, il prossimo numero 1 della Nazionale Italiana, guadagnando attestati di stima ed amore da tutto il mondo del calcio, non solo dai cuori milanisti. In una sola riunione tutto questo ha perso credito a quanto pare, la gente non ama più Donnarumma come prima, il club milanista palesa la sua delusione in merito.

Quel "Non rinnovo col Milan" pronunciato da Gigio ha amareggiato davvero tutti. In un solo pomeriggio il mondo dei social l’ha etichettato come “traditore”.

Gigio puoi ancora far ricredere tutti, forse nulla è ancora perduto, basta circondarsi delle giuste compagnie.