Nasce a Roma, in piazza Santi Apostoli, il 1° luglio 2017, la 'nuova casa comune' della sinistra. Si chiama 'Insieme, nessuno escluso': rappresenterà la nuova stagione del confronto fra idee diverse. Quando si sente il bisogno di incontrarsi e parlarsi, nasce la speranza di un futuro migliore. E' proprio quello di cui abbiamo bisogno. Le varie anime della Sinistra si sono incontrate a Roma per posare la prima pietra della loro sognata casa comune: la formazione di un nuovo Centrosinistra in grado di dialogare, da una parte con il PD, e dall'altra con tutti quelli che si sono allontanati dal partito, scegliendo l'astensione o altre forme di protesta.

Il discorso dei leader

Insomma una sinistra alla ricerca della sua identità smarrita. Questa volta bisogna girarsi indietro e ricordare la storia, per riallacciare il discorso e ricostruire il partito. Il discorso di Pier Luigi Bersani, è stato molto chiaro, anche se con qualche spunto polemico. Secondo lo stesso, il Lavoro alla base, e discontinuità nei futuri rapporti col PD. Niente 'parti uguali tra disuguali': 'paghino tutti e chi ha di più paghi di più'. Ha poi concluso, molto applaudito, con gli argomenti che ha sempre sostenuto in questi anni. Giuliano Pisapia, sullo stesso tono di Bersani, ha sostenuto di andare 'insieme' per cambiare la società, ribadendo che divisi si perde e si consegna il paese nelle mani delle destre.

Ha poi detto che non bisogna solo dire, ma fare cose di sinistra: 'Jus soli' una legge da approvare ed è un errore abolire l'art. 18. Discorso molto misurato.

Considerazioni politiche

Quello appena trascorso è sicuramente stato un momento difficile per la nostra società. La crisi economica degli ultimi anni ha coinvolto tutti i paesi europei, ed in particolare l'Italia, a causa del suo debito pubblico.

Guardando per un attimo, da lontano, quello che è accaduto, possiamo dire che è stato un momento molto difficile per tutti noi. La nostra economia è crollata, e molti sono stati i fallimenti di aziende, con conseguente disoccupazione. Non entriamo nel merito, ma sicuramente potevamo rispondere in modo più adeguato, insistendo sulla strada della ripresa economica, con misure idonee, senza impegnare capitali come abbiamo fatto, che non hanno prodotto i risultati sperati.

Le polemiche, che si sono susseguite su questo argomento, hanno messo alla luce le nostre manchevolezze, e siamo ora in grado di fare un passo indietro, e rimetterci sulla strada giusta,

Occorre collaborare tra tutti, e ciascuno metta le sue idee migliori al servizio della comunità. Bisogna abbandonare gli atteggiamenti di autosufficienza e dialogare fino a trovare le soluzioni. Inutile cercare il dialogo solo con chi ubbidisce, evitandolo con chi propone soluzioni adeguate non completamente condivise. Uno sforzo comune ci deve convincere che insieme è meglio che da soli. Abbandoniamo le polemiche e mettiamoci al lavoro, considerando 'la cosa pubblica' un patrimonio non ereditato, ma un impegno per il bene della comunità.