Il calciomercato dell'Inter non è stato spumeggiante come ci si attendeva. Inutile girarci attorno: ad un certo punto i tifosi si erano illusi che calciatori come Nainggolan, Vidal o Di Maria potessero vestirsi di nerazzurro, il tempo ha detto che si trattava soltanto di ipotesi azzardate e di prospettive difficili da concretizzare. Andando a ritroso però ci si accorge come quella di non spendere e spandere sia stata più che altro una scelta, eseguita da Piero Ausilio e Walter Sabatini, ma sotto la regia di Suning ed il benestare di Luciano Spalletti.

Sin dal suo insediamento il tecnico di Certaldo ha messo in chiaro che l'organico nerazzurro non avrebbe necessitato di alcun tipo di rivoluzione, ma soltanto di quei ritocchi che potevano dare alla squadra quello che mancava. Le prime uscite del precampionato e soprattutto le due vittorie nelle prime giornate di campionato hanno ricacciato indietro diversi malumori ed esiste la consapevolezza che Icardi e compagni, sotto l'egida dell'ex tecnico della Roma, potranno centrare senza grandi affanni il traguardo minimo della qualificazione alla Champions League.

I conti

L'estate delle trattative si è caratterizzata, ad esempio, per una certa diversità nelle scelte strategiche tra Milan ed Inter. Da una parte c'è una società, quella rossonera, che non ha badato a spese ed ha l'assoluta necessità di centrare i risultati sportivi per evitare guai a livello finanziario, dall'altro ci sono i nerazzurri che hanno adottato una politica oculata forti probabilmente di una base tecnica migliore.

L'attuale Inter appare rafforzata sotto il profilo tecnico, ma lo è anche sotto il punto di vista del bilancio. Bastare da un'occhiata ai conti che si stanno profilando per la stagione in corsa per rendersi conto di come il monte stipendi abbia avuto una riduzione del 9%. Dai quasi 95 milioni si passa agli 86 attuali, anche grazie alla cessione di alcuni calciatori in esubero come Gabigol, Jovetic e Kondogbia che, pur non avendo fatto la differenza, pesavano al lordo per circa venti milioni di euro.

Le spese

L'Inter sa bene quanto sia importante mantenere i conti in ordine in nome della necessità di rispettare i parametri del Fair Play finanziario e ad oggi per far quadrare i conti dovrà recuperare una cifra non insormontabile.

I dieci acquisti sono costati circa 86 mln, mentre le cessioni hanno fruttato circa 27 mln. Questo significa che bisognerà fatturare abbastanza per pareggiare questo conto e il dato non sembra così complicato da raggiungere. Ed inoltre non va dimenticato che presto arriveranno delle plusvalenze relative ai prestiti biennali con obbligo di riscatto derivanti dalle cessioni a titolo definitivo di Ansaldi, Murilllo e Biabiany.