Finalmente una notizia. In una campagna senza grandi temi per il futuro del paese e senza grandi idee, abbiamo avuto una notizia certa, che ci conforta. La maggioranza dei deputati del M5S hanno donato, dal loro stipendio, una somma complessiva di circa 23 milioni di euro, destinati ad aiuti per chi inizia una propria, piccola, attività. La somma poteva essere maggiore, ma alcuni 'furbetti' non hanno donato la quota per cui si erano impegnati: saranno espulsi dal Movimento, secondo le dichiarazioni del candidato presidente, on. Luigi Di Maio. Gli avversari del movimento citato, invece di tacere, si sono meravigliati del mancato versamento e sono alle prese (giornali, TV, ecc.) a criticare l'avvenuto, senza rendersi conto che stanno lavorando, in modo efficace, per divulgare la notizia che molti ignoravano e cioè che il M5S è l'unico 'partito' politico della storia che devolve ai cittadini, dall'opposizione, parte degli stipendi che percepisce, per utilizzarli in aiuti di attività produttive.

Iniziativa meritoria

L'elettorato è attento a queste notizie, e farà le sue valutazioni al momento del voto. Certo che, con l'avvicinarsi della scadenza elettorale, il livello della polemica ha raggiunto il massimo. In alcuni casi, ha messo in luce difficoltà esistenti, per futuri eventuali accordi politici tra i partiti stessi. A giudicare dall'esterno, l'iniziativa di donare qualcosa ad altri che hanno bisogno, ci sembra sia, dal punto di vista umano e sociale, meritevole di apprezzamento. Tutti i partiti sono attenti a far conoscere i propri programmi e a marcare la bontà degli stessi par attirare la simpatia degli elettori.

Lavoro e Tasse i principali temi

Molti fanno leva sulla offerta di riduzione delle tasse, che è un argomento molto sensibile, e a cui sono tutti interessati.

Altri invece, tra cui la sinistra, battono sul Lavoro e sui servizi ai cittadini, a partire da sanità, scuola e pensioni. Tutti argomenti molto sentiti. Auguriamoci che dette proposte e promesse trovino attuazione nel futuro, per alleviare le difficoltà di quelle categorie sociali che hanno grossi problemi. Certo che i nostri guai sono tanti, e vengono da lontano.

Anche se si notano alcuni cenni di miglioramento del nostro stato di salute, c'è ancora tanto da fare per dire che siamo usciti definitivamente dalla crisi. Ci vorrebbe uno sforzo comune (che manca) e una dimostrazione di buona volontà collettiva, per affrontare e risolvere i problemi più difficili ed urgenti del paese.