La proposta esplosa in questi giorni, di ritornare a qualche forma di servizio militare o civile obbligatorio, in piena campagna elettorale, poggia le basi sulla giustificazione che la "naja" permetta di aumentare il senso di appartenenza al Paese, di ricreare un avvicinamento alle istituzioni, di aumentare la socializzazione dei nostri ragazzi/e.
Il passato
Per intere generazioni il servizio militare ha rappresentato tutto questo, ha permesso a migliaia di cittadini di vivere un’esperienza unica, ha rappresentato nel bene e nel male la cerimonia di passaggio dalla giovinezza all’età adulta, ha permesso di acquisire la patente, di imparare un lavoro spendibile nella vita civile, di comprendere che oltre il proprio paesello esisteva una realtà differente ed una nazione.
Immaginiamo i nostri ragazzi nella vita di una caserma, dove per forza di cose bisogna rispettare alcune regole e ubbidire senza discutere agli ordini: la maggior parte dei nostri figli si sentirebbe oppresso e vessato .
Nuovi diritti
A chi appoggia queste proposte, posso dire con sicurezza che i tempi sono cambiati, che non è possibile tornare indietro, che la società ha assunto una forma e una direzione, in cui proposte non in linea con la sua naturale evoluzione aumenterebbero il distacco fra l’individuo e la società.
La scuola né è un esempio, dove s’irrigidisce, si obbliga, si considerano le persone numeri, abbiamo il fallimento, dove invece le regole e la convivenza sono spiegate, dove gli errori sono corretti con il dialogo, dove i ragazzi possono vivere con i coetanei di altri paesi, conoscere altre realtà,abbiamo un’acquisizione di consapevolezza della nostra importanza e utilità all’interno della società.
Civiltà e progresso
Ogni ragazzo è unico, si sente unico e come tale vuole essere trattato: non possiamo tornare al passato eliminando le continue conquiste di civiltà in cui ognuno di noi e la nostra società, legittima la superiorità rispetto all’oscurantismo di altre realtà e dei tempi passati
Anche il servizio civile non può essere imposto, sarebbe visto solo come un’altra forma di sfruttamento da parte della società.
Ben vengano percorsi all’interno delle associazioni di volontariato, di assistenza, con incentivi o come prerequisiti per concorsi pubblici, ma solo su base volontaria.
In questa fase di campagna politica, oltre alle impossibili promesse di dare tutto a tutti, alcuni politici cercano di cavalcare il sentimento della nostalgia per attrarre simpatie senza rendersi conto che alcune affermazioni, possono portare alcuni voti, ma potrebbero farne perdere molti di più.