Tutto è cominciato con un servizio de Le Iene che, grazie a una testimonianza anonima, sono andati a indagare tra i conti del movimento pentastellato. Probabilmente è stata proprio la trasparenza di cui si sono fatti bandiera che li ha nuociuti, sì perché avendo pubblicato le ricevute dei bonifici effettuati è quasi impossibile trovare una giustificazione. I parlamentari incriminati sono il senatore Buccarella e i deputati Andrea Cecconi e Carlo Martelli.

La denuncia delle Iene

Questo servizio ha sollevato un polverone, ha fatto traballare tutta la torre del movimento 5 Stelle che da sempre si fonda sui principi di onestà e trasparenza.

Il servizio televisivo è stato piuttosto esaustivo, i parlamentari facevano i bonifici ed entro 24 ore li annullavano cosicché da avere la distinta di versamento da pubblicare per dimostrare la restituzione di metà dello stipendio. Intendiamoci, restituire metà dello stipendio non è obbligatorio, o meglio non c'è alcuna legge che lo impone ma i parlamentari 5 Stelle (tutti) si sono impegnati a farlo fin dall'inizio della legislatura. Il denaro restituito serve a finanziare il microcredito, ovvero una sorta di cassa comune per aiutare la piccola imprenditoria per finanziare progetti e start up. Ora in quella cassa c'è un ammanco di 400mila Euro, difatti alla cifra di 226mila Euro di primo ammanco c'è da aggiungere la somma di circa 600mila Euro degli eurodeputati che invece non rendicontano.

I responsabili accertati stanno cercando di ridimensionare il loro coinvolgimento parlando di "leggerezza" e "ritardo", ma per quanto ne possano dire Di Maio ha già dichiarato: "Vanno espulsi, se trovo delle mele marce le metto fuori". Due di loro sono già capilista per le prossime elezioni nelle Marche e in Piemonte ma hanno dichiarato che in caso di elezione rinunceranno al posto, ma sarà tutto da vedere.

La reazione di Di Maio

Il candidato premier per il Movimento, Luigi Di Maio, parla di espulsione e ha già chiesto ai parlamentari un passo indietro. I due pentastellati, protagonisti del servizio delle Iene, hanno dichiarato di aver restituito l'ammanco ma per i vertici dei 5 Stelle non finisce qui: "Non permetteremo a nessuno di infangare il nome del movimento. Da noi vanno fuori e negli altri partiti diventano ministri. Se cambi casacca sei fuori e anche se non rinunci ai privilegi. La nostra disciplina politica non si baratta" dice Di Maio.