Il mondiale 2018 non è ancora iniziato ma le pedine sullo scacchiere del mercato piloti si muovono febbrilmente.

Marc Marquez e Honda HRC hanno già ufficializzato il rinnovo con un contratto biennale (Marquez rinnova, leggi QUI), il pilota di Cervera e la casa giapponese hanno trovato l'accordo e correranno assieme almeno fino al 2020. Non c'è in effetti da stupirsi se il sodalizio continua, d'altra parte dal suo debutto in MotoGP proprio in HRC nel 2013, il centauro spagnolo ha conquistato 4 mondiali sui 5 disputati. La pedina più importante ha quindi trovato la sua collocazione più scontata.

Marquez si è detto "Fiero di far parte della famiglia Honda", commentando positivamente il supporto tecnico puntuale e di alto livello che la casa dell'ala gli fornisce. Non sono trapelate notizie certe a riguardo, ma diverse testate riportano che l'ingaggio sarebbe di 12 milioni a stagione.

Altra certezza è il rinnovo di Maverick Vinales con Yamaha, arrivato anche questo con anticipo rispetto ai canoni a cui eravamo abituati fino agli anni scorsi. Dopo il dominio nei test e nelle prime gare 2017, Maverick si era un po' perso per strada, vittima di cambiamenti alla moto poco graditi e ad uno scarso feeling con il bagnato oltre che a problemi di adattamento alle mescole introdotte da Michelin in corso d'opera.

Và detto che i cambiamenti alla moto 2017 risultano ad oggi poco comprensibili, visto l'inizio arrembante dello spagnolo. La necessità di tali modifiche è parsa quella di cercare di ridare competitività a Rossi che si trovava in difficoltà, piuttosto che migliorare il pacchetto a disposizione di chi si trovava in testa al mondiale.

Forse Yamaha per il 2018, memore degli errori passati, ha rivisto le sue priorità, questo spiegherebbe le difficoltà apparenti nel rinnovo con Valentino Rossi.

Gli italiani

La pattuglia tricolore vede un Andrea Dovizioso in procinto di rinnovare con Ducati. Andrea è in pressing per ottenere un ritocco d'ingaggio, la volontà del pilota sarebbe quella di rinnovare prima della gara inaugurale per massimizzare gli eccellenti risultati della passata stagione e affrontare il campionato libero da distrazioni.

Ducati però si ritrova fra l'incudine e il martello (anzi il Martillo), perso uno sponsor importante come Telecom, ha già messo in chiaro per voce del DS Paolo Ciabatti che il tetto prefissato entro cui stare, per entrambi i piloti, sarà 12 milioni di euro(l'ingaggio attuale del solo Lorenzo) e, pur volendo continuare con Andrea e Jorge, di non aver fretta a rinnovare. Ciò implicherebbe, ovviamente, una forte riduzione dello stipendio del maiorchino. La strategia di Ciabatti appare chiara, da una parte capire il valore reale della moto e dei propri piloti su di essa, dall'altra temporeggiare al fine di aver più peso contrattuale forti dei rinnovi di Marquez e Vinales sulle selle più appetibili.

Dovi otterrà un aumento e rimarrà in Ducati.

Valentino Rossi, da parte sua, temporeggia. Vorrebbe un biennale con Yamaha e lo vorrebbe prima dell'inizio del campionato. Sà che le sue quotazioni dopo gli ultimi due anni sono in calo, un inizio sottotono le abbasserebbe ulterirmente. Da parte sua Lin Jarvis vorrebbe offrire a Rossi la possibilità di correre ancora un anno con un opzione (in favore di Yamaha) per il secondo. Lo scontro è probabilmente anche sulle cifre reputate troppo basse dal dottore. Entrambi sanno che Rossi fà ancora vendere e ascolto, ma allo stesso tempo sanno che per lui la Yamaha è l'unica opzione disponibile e alla porta di Yamaha, oltre al Dottore, bussa pure Zarco che con telaio, motore e elettronica vecchia, riesce a guidare più forte degli ufficiali, consumando meno le gomme.

Difficilmente Rossi otterrà il biennale.

Danilo Petrucci sà già che non sarà riconfermato in Pramac, è stato lo stesso Guidotti a dichiararlo, Danilo spera in un posto in Ducati ufficiale (ha accennato di avere un opzione in scadenza a giugno) ma allo stesso tempo è conscio che la cosa è assai improbabile. La concorrenza di Lorenzo, Dovizioso e del nuovo arrivato Miller è probabilmente troppo dura da battere. Facilmente sarà il nuovo pilota Ducati in Superbike.

Andrea Iannone, anche lui in scadenza di contratto con Suzuki, spera di giocarsi la sella ufficiale con delle buone prestazioni, tuttavia anche le sue quotazioni sono in forte calo e in Suzuki non paiono intenzionati a rinnovarlo. Il confronto con il deb Rins non è stato dei migliori, così come non lo è stato con il sostituto Guintoli.

Andrea probabilmente sarà in partenza verso un team privato.

Gli spagnoli

Jorge Lorenzo, la sua passata stagione è partita male ed è stata nel complesso deludente, ha tuttavia mostrato un solido miglioramento nella seconda parte di stagione. Miglioramenti confermati anche nei test di Sepang con il record della pista (test di Sepang, leggi QUI). Poi un inspiegabile quanto inaspettato tracollo prestazionale nei secondi test sulla inedita pista di Buriram (nuova pista MotoGP in Thailandia, leggi QUI). Attualmente le sue quotazioni non sono molto alte e il rapporto con la squadra non sembra idilliaco. Il Martillo si trova però nella situazione di non aver molte opzioni spendibili oltre a Ducati. In Honda si troverebbe come secondo di Marquez con uno stipendio decisamente più modesto.

In Yamaha la situazione è quasi peggiore, Vinales ha firmato, Rossi è in trattativa e alle porte c'è Zarco. La Suzuki, la Ktm e l'Aprilia sono, per motivi diversi ancora troppo indietro. Probabilmente resterà in Ducati, a stipendio dimezzato, ma con ottimi premi vittoria.

Daniel Pedrosa è forse la sorpresa dei test, finalmente in grado di guidare come sà fare è riuscito a esprimere il suo potenziale. Pare molto soddisfatto di moto e gomme (se non le cambiano), facilmente resterà in Honda. Conviene a lui e alla squadra, messo nelle giuste condizioni è dannatamente veloce. Stiamo parlando di uno dei piloti più vincenti degli ultimi anni, anche se molti non se ne sono accorti. Le sirene KTM chiamano forte, ma probabilmente Camomillo resterà in HRC.