Disabilità- Dalla denuncia di alcune insegnanti nel 2014, partirono diverse indagini, specialmente in ambito scolastico, inerenti 104 personali rilasciate con false attestazioni da medici e procacciatori. Diverse cartelle furono prelevate dall'INPS, dalle ASP e non solo, trovando decine di certificati costruiti ad hoc, a favore di insegnanti, per ottenere il trasferimento vicino casa.
A che punto sono le indagini già in corso?
Negli anni, le indagini di procura e Digos hanno portato alla cattura di diversi medici, ma annualmente si ripete la stessa storia e a quanto pare aumentano gli invalidi con 104/92. Da Menfi ad Agrigento, e in particolare nel sud Italia, a quanto pare si riscontra un'epidemia di disabilità personali, in particolar modo nel pubblico impiego.
Centinaia ad oggi le persone indagate che con la loro furbizia hanno negato di usufruire della legge a chi purtroppo ne avrebbe veramente bisogno.
Il GUP del tribunale di Agrigento, ad esempio, ha emesso il verdetto a carico di 69 imputati, mettendo in evidenza l'esistenza di bande ben organizzate per truffare lo stato e i dati del MIUR hanno messo in evidenza che il 13% dei docenti di ruolo della Scuola pubblica beneficia della 104 contro una media dell'1,5% dei dipendenti privati. Ancora più evidente il ricorso ai permessi della 104 da parte del personale ATA che ne usufruisce per quasi il 17%.
I dati del monitoraggio evidenziano un quadro molto chiaro: la maggior parte di docenti che usufruiscono della 104 per assistere un parente si trova in una scuola in Sardegna.
Seguono Umbria, Sicilia, Lazio e Puglia. Alla 104 personale quindi si affianca quella concessa per assistere parenti. La riforma effettuata cerca di mettere fine a questo sopruso, mettendo in evidenza che ad usufruire della precedenza deve essere chi assiste il figlio disabile e dopo il coniuge.
Tutto questo però non ha tutelato chi della 104/92 ha bisogno: in questi anni abbiamo assistito a ricorsi e denunce di madri-insegnanti, trasferite fuori zona abitativa e non in grado di assistere il figlio gravemente disabile, perché sorpassati in graduatoria da molte "104" personali sulle quali si dovrebbe costantemente indagare.
Molte donne hanno rifiutato il posto di lavoro per seguire il figlio, mentre vedevano trasferite vicino "casa" insegnanti con 104 personali alquanto discutibili, ma sulle quali purtroppo pochi sono i controlli effettuati e poche le denunce.
Si chiede così a una mamma di rinunciare a un diritto: o quello del lavoro o quello di seguire il figlio, e in uno stato democratico come quello italiano è una vera e propria offesa ai diritti delle donne e conseguentemente di padri che si trovano anche nelle stesse condizioni.
Che lo stato prenda atto di questo scandalo tutto italiano e conceda a chi ne ha diritto di usufruire delle leggi idonee, punendo fortemente chi invece ne abusa e ne fa uso senza averne alcun diritto.