Nel contesto di una società assuefatta al materialismo, dove il capitale viene prima della dignità umana, dedicare parte del proprio tempo ad un’attività priva di lucro risulta qualcosa di eccezionale. Ciò che dovrebbe essere la normalità, diventa un'azione anticonformista.

Incarnare i valori della solidarietà

Scegliere di fare volontariato con sincera dedizione significa incarnare i valori della solidarietà, dell’impegno e della responsabilità civile. Facendo di essa la pietra miliare verso una comunità sempre più umana e competitiva. Si tratta di cittadini anonimi, organizzati in associazioni, che raffigurano la struttura indispensabile nel campo della partecipazione e del soccorso.

Perciò appaiono fuori dalla mondo, perché personificano la capacità d’essere estranei allo stile di vita materiale che l’uomo, tecnologicamente avanzato, ha saputo crearsi.

Non si applica il principio del consumismo

Perciò il volontario non applica il principio del consumismo, che colloca al primo posto le aspirazioni fiorenti da concretizzare, nella spirale sempre più cieca di ottenere maggiori guadagni. Ma si ferma a cogliere l'essenza della vita, che non sta nel materialismo delle cose, ma nella gioia del donarsi, attraverso il tempo, con impegno e capacità, rendendo migliore l’esistenza di chi è stato meno fortunato. Dove vi è sofferenza il volontario diventa luce con la sua presenza, nonostante gli azzardi e insidie che spesso incontra.

Malgrado la irriconoscenza e distacco che cingono il suo impegno.

I mass media, spesso distanti o disinteressati

A ciò, va rilevata la carenza d’informazione da parte dei mass media. Si focalizza l’attenzione dell’opinione pubblica sulla cronaca nera o giudiziaria, ma non si discute e dibatte, se non in casi estremamente rari, delle possibili soluzioni per combattere la povertà.

E’ raro, infatti, assistere a trasmissioni divulgative, quali l’opera dei Medici senza Frontiere o di coloro che hanno abbandonato una professione che gli avrebbe garantito una rendita di posizione, per recarsi in Paesi in guerra, dove ancora oggi le mine spargono devastazione, terrore e morte. Perciò l’opinione pubblica non è pienamente cosciente dell’inestimabile servizio che offre il volontariato.

E difficilmente potrà agevolare lo sviluppo di tali associazioni che necessitano di maggiori aiuti, a causa delle continue emergenze, al fine di realizzare strutture rispondenti alle necessità di una società debole e fragile. Non di meno, tali esigenze sono state spesso svilite dalla creazione di strutture ingovernabili. Sorte, di fatto, da organizzazioni economiche che muovono fiumi di denaro. Quattrini che nella maggior parte dei casi finiscono nelle tasche di speculatori, truffatori e delinquenti.

Volontariato spesso usato per altri fini

I casi più emblematici li abbiamo visti celati da manovre di assistenza e soccorso che avevano terzi fini. Come gli interventi in alcune parti dell’Africa, dove i fondi inviati per promuovere lo sviluppo delle zone interne e costiere, andavano a finire nelle tasche dei profittatori.

Il recente caso della nave Iuventa, per la quale la Cassazione ne ha confermato il sequestro per attività di favoreggiamento all'immigrazione clandestina, ne è la conferma. Perciò questo genere di organizzazioni non devono avere scopi di lucro e generare profitti. Ma costituire, con il loro incessante contributo, nuove realtà che a tutti gli effetti muovano al loro interno risorse economiche di origine pubblica e privata con l’unico fine di supportare le popolazioni povere.