Agorà è un programma interessante sotto molti aspetti. Gli ospiti che vengono di volta in volta invitati sono funzionali ai temi trattati e spessissimo sono persone preparate, educate e serie. Anche Serena Bortone è seria e preparata. Ha tutto quello che si potrebbe desiderare da una conduttrice di talk show: sa gestire gli argomenti, esprime riflessioni argute, dà spazio al contraddittorio tra i vari ospiti, cerca di smorzare le polemiche fini a se stesse, è attenta.

Ma soffre, ahinoi, di incontinenza verbale. Ne è afflitta a tal punto che il programma è diventato inguardabile proprio per questo motivo: non importa chi sia l'ospite, non importa cosa stia dicendo, Serena, puntualmente e inesorabilmente, gli taglia il discorso, non lo lascia mai finire.

Osservandola bene in volto mentre l'ospite parla si possono quasi vedere i pensieri scorrere veloci nella sua mente: una parte di lei ascolta le parole dell'ospite, e l'altra elabora in tutta fretta quello che sta ascoltando per trovare agganci nell'archivio della sua memoria e per preparare quanto dovrà dire subito dopo. Un po' come quando si sta ascoltando una bella ragazza parlare ma il pensiero corre a ben altri pensieri....

Dopo? Che dico? Mentre l'ospite sta finendo il suo ragionamento.

Incontinenza verbale

Il risultato di questo continuo taglio delle frasi a mezz'aria infastidisce l'ascoltatore che vorrebbe sentire, almeno ogni tanto un ragionamento andare a buon fine, ascoltare una frase di senso compiuto, capire una sequenza verbale fino in fondo.

Credo che questo coitus interruptus verbale sia dovuto in parte anche all'eccezionale preparazione e intelligenza della Conduttrice: lei sa dove l'ospite andrà a parare col suo discorso, lei conosce cose che noi non sappiamo, possiamo scommettere che di prima mattina si è letta tutte le notizie del giorno, e che si è letta anche tutte le recenti dichiarazioni dell'ospite.

Che senso ha quindi per lei farlo finire di parlare? Tutto quello che l'ospite potrà dire, dopo un certo momento, è per lei un déjà écouté, ed è quindi superfluo, cassabile, sprecato.

C'è da comprendere, comunque, la dinamica dei tempi, la televisione non è un salotto dove si prende il the. Ci sono regole precise, non si può sproloquiare, gli spot pubblicitari premono per avere il loro spazio, si deve far parlare un po' tutti.

Ma, se è questo uno dei motivi delle continue interruzioni prima che l'ospite finisca di parlare, perché non invitare una, due persone di meno e farci assistere a dei dialoghi completi, con una logica, con un inizio e una fine compiuti?

Credere di più in se stessi

Serena Bortone, come insegna Nadia Toffa, deve credere di più in se stessa. Deve convincersi di non aver nulla da dimostrare, deve smettere di essere ansiosa e deve raggiungere la serena certezza che nessuno le vuole togliere il posto (anche se, nelle Televisioni, questo non è mai vero); solo così potrà rilassarsi di più e godersi, come vorremmo poter fare noi, un intervento che abbia capo e coda.

Le code degli interventi sono infatti l'illustre assente del programma.

Speriamo ritornino ad esserci. È un favore che una donna intelligente come Serena ci deve, affinché anche chi non ha la sua tonicità mentale possa gustarsi un ragionamento che abbia un esordio, un corpo, e un finale.