Al peggio non c'è mai fine. E il peggio in questo episodio di cronaca deteriore vestiva i panni di un ragazzo già in tenuta estiva e con i pensieri evidentemente in vacanza permanente. Maglietta e calzoncino bianchi, mentre alla stazione di Piacenza c'era una donna a terra sulle rotaie perché purtroppo investita da un treno, il giovane sul marciapiede accanto al binario si faceva un selfie. L'episodio non è sfuggito allo sguardo attento di Giorgio Lambri, giornalista del quotidiano "La Libertà" appena arrivato sul posto per seguire l'incidente ferroviario che ha colto al volo quel che stava succedendo e ha fissato con una foto di tenore ben diverso la notizia nella notizia.

Selfie sciocco e da shock

L'episodio è accaduto lo scorso 26 maggio ma è stato reso noto solo ieri. Forse non ne saremmo mai venuti a conoscenza se non ci fosse stata la prontezza di un giornalista, Giorgio Lambri che, giunto sul posto per seguire l'investimento, ha scattato una foto tanto surreale quanto macabra. Sui binari era riversa una donna a cui gli operatori del 118 stavano portando i primi soccorsi. Per un errore fatale, la vittima di origine canadese era scesa dal treno dalla porta sbagliata - che sembra non avrebbe dovuto essere in funzione - ed è stata investita da un altro convoglio. Non è più in pericolo di vita, ma in ospedale è stato necessario amputarle la gamba destra. Mentre era a terra gravemente ferita, anziché preoccuparsi delle sue condizioni o comunque allontanarsi, un ragazzo ha creduto necessario 'immortalarsi' in un selfie in cui, oltretutto, con una mano sembra fare il segno "V" di vittoria.

Intervento della Polfer

Il giovane è stato fermato dalla polizia ferroviaria e identificato. Ha protestato molto quando gli agenti lo hanno obbligato a cancellare le foto autocelebrative dal suo smartphone. Altrimenti, se non fosse stato scoperto, forse a quest'ora circolerebbero su Facebook, Instagram e altrove, un'immagine che racconta un bisogno assoluto di protagonismo.

Perché quel ragazzo non ha visto il dramma che stava capitando a un altro essere umano, ma solo l'occasione di fotografarsi con uno sfondo insolito, magari per collezionare più 'like' del solito. E invece, lo scatto di quell'autoscatto è stato pubblicato ieri sul quotidiano 'La Libertà' allegato a un articolo dal titolo "La barbarie che non ti aspetti: il selfie davanti a una tragedia".

Una foto che ha ha fatto il giro del Web indignando gli stessi social in cui sarebbe stata condivisa. La posizione del ragazzo è stata passata al vaglio degli inquirenti: non si configurano ipotesi di reato e quindi non avrà conseguenze penali, ma dal punto di vista etico la sua condotta parla da sé. Giorgio Lambri ha poi spiegato: "La foto l'ho scattata perché sono arrivato per primo sul posto in quanto la stazione è a 300 metri dalla redazione. Sia il ragazzo che la signora sono stati schermati per evitare il riconoscimento e abbiamo omesso qualsiasi foto che potesse suscitare raccapriccio".

Narcisismo macabro 2.0

Certificare la propria esistenza a qualunque costo, sostituendo all'empatia l'egopatia, secondo l'analisi di Selvaggia Lucarelli, fotografarsi per convidere sui social qualsiasi vicenda umana senza senso etico ma neanche della realtà.

Proprio a Piacenza, qualche giorno fa, si è verificato un analogo episodio, ragazzi in strada hanno ideato una sorta di roulette russa: seduti al buio aspettavano il transito delle auto per alzarsi e scansarsi solo all'ultimo. L'episodio è stato segnalato al 112 da un automobilista. Ma all'arrivo sul posto dei carabinieri, i protagonisti si erano già dileguati. Una variante di chi si stende sulle rotaie e a volte vi rimane sino a perdere la vita.