Come già avvenuto per l'uscita del primo capitolo, arriva Yakuza Kiwami 2 remastered, che a suo tempo venne grandemente snobbato in occidente. Una perla spietatamente sotterrata, un grave colpo all’intera industria videoludica, visto che parliamo di un titolo che garantisce alta qualità da più punti: da una storia splendida, profonda, ricolma di valori e magnificamente narrata, ad un buon sistema di combattimento che va a riprendere quei picchiaduro a scorrimento ormai quasi totalmente perduti.
Uno scorcio di città brulicante di vita come mai si era visto in un videogioco, tante piccole storie nelle missioni secondarie e una rappresentazione fedele di una società, quella nipponica, cruda, concreta, ma senza risparmiarsi in momenti di ironia.
Un ottimo motore grafico ripreso dal sesto capitolo
Questo remake va a riproporre il motore grafico visto in Yakuza 6, ma non è l’unica cosa che va a pescare da esso e a porsi come vero e proprio remake rispetto al titolo originale. Lo si nota a partire dalle nuove meccaniche del sistema di combattimento, forse le migliori, visto che vanno a garantire, grazie ai suoi quattro stili switchabili al volo, una varietà negli scontri mai vista nella serie.
Il gioco va a riprendere anche alcune attività secondarie e si aggancia in vari punti anche narrativamente al primo. Tuttavia non ha la stessa quantità di contenuti, anzi, forse in questo ambito fa un piccolo passo indietro rispetto all’evoluzione della serie (non fraintendiamoci, è comunque sempre strapieno di attività secondarie).
Molto probabilmente è stata una scelta del team riproporre il primo capitolo e tornare in parte all’essenziale.
Yakuza Kiwami 2 rappresenta un’occasione imperdibile per chi all’epoca non ha giocato l’originale ed un ottimo punto di partenza per una serie che riesce a coniugare una componente narrativa che va a porsi, qualitativamente parlando, tra le migliori in assoluto nell’intero medium videoludico ad un gameplay intenso, vario e divertente, creando nell’insieme un vortice nel quale il giocatore rimane inevitabilmente coinvolto e rapito, senza via di scampo.
Nota di merito: entrare al club Sega e giocare a classici come Virtual On o Virtua Fighter 2 non ha prezzo e potrà farvi dimenticare di continuare il gioco vero e proprio con i suoi vari sottogiochi presenti e caratterizzanti la serie in tutti i suoi capitoli usciti dall'era PS3 fino ad ora.