Al debutto sabato sera Antonella Clerici alla conduzione di Portobello, remake dell’amatissima trasmissione ideata e condotta da Enzo Tortora. Il programma andrà in onda per sei puntate su Rai 1 e rivela ancora una volta lo sguardo rivolto al passato dell’industria televisiva.

Il format

Come accadeva nell’originale, il programma si compone di varie rubriche (“Fiori d’arancio” e “Dove sei?” che aiutano nel primo caso la ricerca dell’anima gemella e nell’altro il ritrovamento di una persona conosciuta nel passato) e del mercatino in cui gli inserzionisti possono proporre le loro invenzioni o vendere e comprare alcuni oggetti, solo per fare qualche esempio.

Dopo la presentazione dei vari inserzionisti, l’incontro tra domanda e offerta è coadiuvato dalle ragazze del “centralone”, che ricevono e filtrano le chiamate sotto la guida di Carlotta Mantovan (nel ruolo dell’allora Renée Longarini). A tutto ciò si aggiunge l’emblematico pappagallo sul trespolo, sollecitato dai vari concorrenti a ripetere “Portobello”. Proprio quest’ultimo “elemento del cast”, relegato a momenti sul filo del trash, ha scaturito non ben poche polemiche da parte delle associazioni animaliste.

Recensione di ‘Portobello’

Per un programma che all’epoca fece scalpore per il suo essere all’avanguardia, questa versione moderna si presenta come una banale riproposizione di certi temi (per esempio la ricerca di una persona) e manca di rivisitare il formato di alcuni blocchi: si pensi, ad esempio, al mercatino degli inserzionisti.

Nel primo caso, ci sono molti programmi sul piccolo schermo che colmano in diversa maniera la mancanza di una persona, dal dating show “Uomini&Donne”, a “Chi l’ha visto?” fino all’emotainment “C’è posta per te”, quindi ad oggi “Portobello” non va a aggiungere niente al panorama televisivo italiano. In più, nell’era dei social chiunque può mostrare il proprio talento o scambiare/vendere i propri oggetti, e nella scrittura del programma si denota appunto un’insufficiente lettura dell’attualità e del contesto culturale.

La lunghezza spropositata della puntata rende poco scorrevole la visione del programma, a nostro avviso sarebbe stato meglio ricavare dal format soltanto gli elementi forti per comporre una striscia pre-serale, ponendo al centro una tv che sfrutta i social per sondaggi (come è stato realizzato per attestare la paternità della specialità culinaria cazzomarro) e per le offerte di oggetti, in una sorta di “black friday” con i minuti contati.

Al di là delle considerazioni appena fatte, la conduzione di Antonella Clerici è sempre molto garbata soprattutto nell’interazione con gli ospiti. Tuttavia la presentatrice è apparsa per tutta la serata come un’esecutrice del copione, non lasciando spazio alla sorpresa o all’imprevisto che avrebbe fatto gustare la consueta spontaneità o genuinità di Antonella. Inessenziale inoltre la presenza dell’inviato Paolo Conticini da Napoli.

Il prossimo appuntamento di “Portobello” ci attende sabato 3 novembre.