Se si considera esclusivamente la trama, questo cinecomic, uscito nella sale a ottobre, non pare andare troppo al di fuori di schemi già visti. Ma resta comunque un film pieno di tensione, fedele quantomeno all'apparenza a delle scelte fatte da tanti registi in tempi piuttosto recenti, che reca con sé una prospettiva molto diversa, e un interesse verso tematiche che ancora non erano state affrontate prima d'ora.
Sono queste le ragioni di una mediocre eccellenza oltre alle scene di lotta, gli inseguimenti e tutti gli elementi caratteristici di gran parte della filmografia d'azione.
La simbiosi, l'unione del bene e del male
Una delle tematiche più rilevanti di questo film è sicuramente il concetto di simbiosi e il modo in cui questo argomento viene affrontato. In un solo organismo convergono due elementi estremamente diversi tra loro, costretti dal caso a convivere e cooperare. Il lungometraggio entra, infatti, nel vivo della narrazione proprio nel momento in cui un simbionte alieno prende il possesso di un ospite umano. Nessuna delle due parti prevale sull'altra, e così si viene a formare una vera e propria chimera, per metà mostro e per un'altra metà ordinario essere umano. È proprio per questo che il protagonista della storia può essere considerato una piccola innovazione, una moltiplicazione della stessa umanità e magari una versione diversa di quest'ultima.
Si sdoppiano i pensieri, i motivi che esortano l'antieroe a combattere, si sdoppia anche il modo di percepire gli altri esseri umani, e in tutto questo è sempre essenziale un compromesso che consenta alle due nature dello stesso individuo di non ostacolarsi a vicenda. Si concretizza, così, davanti alla macchina da presa, la figura straordinariamente iconica di un mostro dal volto umano e dal comportamento imprevedibile, capace di rischiare la vita per salvare altri uomini, ma anche di mostrare una spietata ferocia anche antropofaga nei confronti dei suoi nemici.
Il motivo dell'antieroe
È possibile ritrovare il tema dell'antieroe anche nei film di Deadpool, ma è proprio in Venom che questa figura prende piede con prepotenza, rappresentata da un protagonista del tutto particolare, ovvero un uomo mosso da validi ideali, intento a salvare vite umane, che convive con una presenza inquietante, senza scrupoli nell'ottica umana, ma non per questo priva di valori sia pure differenti e in costante mutamento anche sul piano ideologico.
D'altro canto, risulta degna di nota anche la figura della nemesi, un avversario molto carismatico. Nonostante i molteplici crimini, le azioni losche ed eticamente illecite, non può essere considerato fino in fondo un elemento socialmente disprezzabile.
Ragionevoli sono i motivi che spingono il protagonista, Eddie Brock, a contrastarlo. Eppure la presenza di un avversario crudele, ma pur sempre mosso dal desiderio di salvare a modo suo l'umanità, offrendo al mondo la prospettiva di poter sopravvivere in pianeti non abitabili, suscita quesiti non così banali in materia di ecologia, futuro, sopravvivenza e prospettive sociali. In questo caso, il cattivo della storia non è colui che segue un istinto distruttivo immotivato, bensì chi decide di intraprendere una strada giusta percorrendola però nel modo sbagliato.
Un amore combattuto e del tutto particolare
Coloro che amano i supereroi e i film che parlano di loro, sono abituati a storie d'amore piuttosto standardizzate che strizzano l'occhio a situazioni classiche: un eroe generalmente di sesso maschile che salva la donna amata. Anche in questo caso, le dinamiche risultano essere ribaltate e del tutto diverse. Qualcosa di poco ortodosso domina lo scenario amoroso che si intreccia con il filo narrativo fino all'epilogo. Sempre qualora sia possibile parlare di una vera storia d'amore, quest'ultima non coinvolge esclusivamente due persone, ma ben quattro elementi. Oltre al protagonista di questa storia, Eddie Brock, e all'ex fidanzata Anne Weying, partecipano attivamente alla ricostituzione di un rapporto affettivo difficile anche gli altri personaggi principali.
Un ponte tra loro è il dottor Dan Lewis, nuovo fidanzato di Anne e medico che studia le condizioni cliniche del protagonista. Anche Venom contribuisce a riavvicinarli, permettendo alla donna di mettersi nei panni di Eddie e comprendere in parte le sue profonde paure e l'ansia di portare un grande fardello.
Le potenzialità poco sfruttate
Elementi di notevole rilevanza anche artistica di certo non mancano, ma molte di quelle grandi tematiche che avrebbero reso il film un capolavoro nel suo genere non sono state sfruttate debitamente. In questo l'opera si mostra mediocre, non nel reparto tecnico dove non sono mancati effetti speciali di un certo impatto o nella trama principale tutto sommato gradevole, bensì nell'incapacità di sviluppare quelle grandi tematiche che sono state presentate sin dall'inizio e avrebbero potuto costituire i pilastri stessi della grandezza dell'opera.
Deludenti gli esiti del rapporto simbiontico tra il protagonista e il mostro che potrebbe essere visto come la rappresentazione di un demone interiore o anche di un contatto ostico con ciò che è diverso e spaventoso. Questo elemento narrativo che opera dei cambiamenti anche positivi nel mostro antropofago si rivelano inconcludenti, e sarebbe impossibile stabilire con certezza quali siano i mutamenti anche sul piano etico, e in che modo una creatura antieroica si sia umanizzata.
Rimane aperta la questione amorosa. Venom aiuta Eddie a ritrovare Annie ed è un ritrovarsi emotivo. Incomprensibili restano, comunque, gli effetti di questo evento, e molto confuso risulta sul finale il sentimento che li lega e lo stato della loro relazione.
Cadono poi definitivamente nel dimenticatoio tutte le grandi questioni filosofiche sulle quali in parte si basa la trama del film, come quella del parassitismo non solo alieno nei confronti dell'uomo, ma anche umano nei confronti del pianeta. E così tutta l'etica e la profondità che caratterizzava la pellicola viene seppellita da un finale troppo frettoloso.
Figlia di una cinematografia americana sempre più antieroica, propensa ad abbandonare il classico paradigma bene-male e pronta a farsi più profonda, quest'opera ha cercato di muovere i primi passi forse verso prospettive più elevate rispetto al consueto, fallendo. Bisognerebbe apprezzare lo sforzo, nella speranza che in futuro i film che raccontano le gesta degli eroi più amati vogliano seguire l'esempio ed essere coerenti fino in fondo con quello che potrebbe essere un nuovo modo di fare Cinema in materia eroica.