Continua la polemica, e non solo sui social network, fra Matteo Salvini ed il presidente della lega calcio serie A Gaetano Miccichè, a proposito della partita Milan Juventus prevista per il 16 gennaio 2019 a Gedda in Arabia Saudita.

Salvini, indignato, dichiara: "Che la Supercoppa italiana si giochi in un paese islamico dove le donne non possono andare allo stadio se non sono accompagnate da un uomo è una tristezza, una schifezza, da milanista io la partita non la guarderò, Io un futuro simile in Italia per le nostre figlie non lo voglio". Giorgia Meloni rafforza la posizione anti islamica ed anche Laura Boldrini risponde positivamente all'appello del ministro dell'Interno: "Dove sono le femministe italiane che seguono la Boldrini?".

L'ex presidente della Camera dichiara "I signori del calcio non dovrebbero permettersi di barattare i diritti delle donne" , pensiero condiviso che rimanda anche ai trattati internazionali, costantemente ignorati dal governo di Riad a proposito di diritti umani e pena di morte.

L'omicidio Kashoggi e le risposte della comunità internazionale

Miccichè aveva pianificato da tempo di far giocare la partita in Medio Oriente, l'appuntamento in agenda era stato preso prima del "fattaccio Kashoggi", orribile pezzo di cronaca nera internazionale: il 15 ottobre scorso il noto editorialista del Washington Post, sarebbe stato torturato e ucciso a instanbul nelle stanze del console saudita di Istanbul mentre ritirava alcuni documenti per il divorzio.

Amputate le dita delle mani, sezionato con una sega elettrica, il corpo subito dopo sciolto nell'acido, è ancora aperta l'inchiesta sul suo omicidio e i sospetti di un complotto politico sarebbero stati la causa della cancellazione di tutti gli appuntamenti della finanza internazionale in Medio Oriente. A cominciare da Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale, che ha rimandato gli impegni pianificati in agenda in attesa di chiarezza.

Oggi Miccichè risponde che l'Arabia Saudita è il maggior partner commerciale italiano nell'area del Medio Oriente, molte aziende italiane lavorano là, le logiche devono seguire la diplomazia internazionale che, in questo caso, viene favorita e supportata dallo sport. Il calcio in prima fila.

La risposta dell'ambasciata di Riad

A Roma l'ambasciata saudita di Riad promuove l'evento calcistico negando che le donne debbano essere necessariamente essere accompagnate dagli uomini per vedere la partita, questa volta potranno recarsi da sole allo stadio.

Sorge spontanea la domanda: cosa può veramente importare alle donne saudite della supercoppa Milan Juventus, in un paese dove vengono torturate, imprigionate e impiccate sulla pubblica piazza poichè ritenute "disobbedienti"?

Rimane evidente l'assurdità di voler forzatamente agganciare la questione della libertà femminile delle donne in Medio Oriente ad una partita di calcio, peraltro tutta italiana dove, francamente, punizioni e rigori hanno ben altra valenza che anacronistiche impiccagioni.