La capitana della Sea Watch, Carola Rackete, è stata arrestata questa mattina, intorno alle 2:50, dalla Guardia di Finanza per essere entrata nel porto di Lampedusa senza l’autorizzazione preventiva, invocando lo stato di necessità.
Uno stato di necessità indotto dalla pessima condizione di salute delle 40 prima di tutto persone, e poi migranti, a bordo della nave che da 17 giorni vagava in acque internazionali.
Circa un’ora dopo l’attracco i finanzieri sono saliti a bordo e hanno arrestato la capitana con l'accusa di "resistenza o violenza contro nave da guerra", un reato che prevede una pena da tre a dieci anni.
I contestatori
Legale l'arresto, sconcertante, invece, le urla e i fischi della gente nel momento in cui la Rackete è stata portata via delle forze dell’ordine. Dalla folla sono partite frasi come: "Vogliamo vedere le manette". E ancora: "Vergogna!".
Contestatori che inveiscono contro una giovane ragazza che ha semplicemente deciso di essere umana, che ha semplicemente deciso di fare la scelta moralmente più giusta, salvare la vita di 40 persone. Persone nate nella parte sbagliata del mondo, persone che si sono ritrovate a dover scegliere tra morire o cerca di sopravvivere ancora per qualche giorno o mese cercando di imbarcarsi per l’Europa passando, però, dall’inferno libico.
Oggi è stato davvero brutto vedere cittadini italiani assalire una donna che ha solo deciso di salvare 40 vite.
L'aria razzista e xenofoba che si respira in Italia sembra aver ormai contagiato la totalità dei cittadini. Questi ultimi danno l'impressione di essere poco razionali, addirittura cechi davanti alla tragedia umanitaria che si stava svolgendo di fronte ai loro occhi.
La speranza e la necessità di schierarsi
Adesso è il momento, per tutti gli altri italiani, quelli che avrebbero agito come la capitana Rackete, di schierarsi.
Di dire basta a questa Politica dell’odio, a quest'aria pesante che si respira nel paese, molte volte alimentata dall'attuale governo giallo-verde.
Fortunatamente, questa mattina una parte della folla, una piccola parte, applaudiva e ringraziava una donna coraggiosa che ha salvato la vita a 40 persone. Questa mattina a Lampedusa si è sollevato l’applauso della speranza, l’applauso dell’umanità, l’applauso di chi vuole un mondo migliore.
Da questo applauso bisogna ripartire, trovando il coraggio, per tutti gli Altri, di schierarsi. Non siamo soli.
Anche Roberto Saviano ha voluto lanciare un appello a proposito delle ultime notizie che riguardano la Sea Watch: "Bisogna uscire dalla neutralità - afferma lo scrittore su RepTv - e prendere parte perché un giorno qualcuno delle prossime generazioni ci chiederà come è stato possibile tutto questo". E infine aggiunge: "Solo schierandoci contro potremo dire di non essere stati tra quelli che lo hanno permesso".