Joker è di nuovo a Gotham City. Il nuovo film di Todd Phillips, regista noto finora solo per la popolare saga di Una notte da leoni, è nei Cinema italiani da qualche giorno: l’ormai celebre (e celebrato) Joker con Joaquin Phoenix. Mentre è inutile nascondersi che la grancassa mediatica aveva già gonfiato all'inverosimile l'attesa per questo spin-off di Batman, molti non sapevano precisamente cosa aspettarsi da questa nuova avventura cinematografica, da quella che sembrava la sublimazione finale del personaggio di Joker, personaggio appunto già noto attraverso la saga di Batman.

Finora vissuto sotto l’ombra (ingombrante) di Batman, Joker era stato capace di ritagliarsi un proprio spazio solo grazie alla magistrale interpretazione dell'indimenticato Heath Ledger nei film di Nolan. Più di qualcuno, magari non uso alla visione di film di genere super-eroistico, potrebbe essere partito con qualche stereotipo in più e spaventato allo stesso tempo dalla possibilità che questo fosse un ennesimo tentativo mal riuscito di sfruttare commercialmente l’immenso successo dei soliti fumetti. La visione del film con atteggiamento aperto e senza pregiudizi ha dimostrato che chi era scettico aveva torto su tutta la linea.

Joker, cenni sulla trama senza spoiler

Il nuovo film muove dalla descrizione della vita di Arthur Fleck, un emarginato, un povero, un uomo dimenticato; abitante di quei luoghi dimenticati che sono le periferie del capitalismo globale.

Questa è la prima metafora del presente che si ritrova nella “pellicola” nonostante la storia sia chiaramente ambientata nei primi anni ottanta. Arthur soffre di un disturbo psichico che lo fa ridere nelle situazioni più disparate, mascherando tristezza, odio e follia dietro un ghigno spaventoso. Per guadagnarsi da vivere è costretto a fare il pagliaccio, raccogliendo solo continue umiliazioni.

Il sogno di Arthur fin da bambino è diventare un acclamato comico e portare un vero sorriso agli altri, nonostante, come egli stesso ammette davanti all’assistente sociale, “tutti i miei pensieri [siano] negativi”. Arthur vive con una madre di cui si prende cura, la quale tende a isolarsi in casa, a chiudersi in sé stessa, a seguire con interesse morboso la TV guardando il programma del suo comico preferito, Murray Franklin.

La madre è inoltre convinta che il facoltoso magnate Thomas Wayne, che si candida a sindaco, potrebbe essere l’ultima speranza per risollevare le sorti di Gotham City e salvare loro dall’oblio sociale; per fare questo è determinata a sfruttare il rapporto di lavoro che aveva avuto con Wayne oltre trent’anni prima. Presto un omicidio involontario commesso da Arthur scatenerà una rivolta a Gotham, qualcosa di imprevedibile che Arthur non potrà controllare ma che gli consentirà di fare la metamorfosi da Fleck a Joker...

Joker: breve cronaca di un successo annunciato

Presentato alla nostra Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la prestigiosa kermesse che dal 1939 incanta il pubblico della città lagunare, il film ha conquistato all’istante pubblico e critica, la quale ha voluto premiarlo con il Leone d’Oro come miglior film.

Nelle sale italiane il film è uscito giovedì 3 ottobre, e ha subito registrato un’affluenza record di oltre 150 mila spettatori che si sono riversati nelle sale cinematografiche nel primo giorno d'uscita. Negli USA la data d’uscita è stata il 4 ottobre e c’è già più di qualcuno che teme il ripetersi di tragici atti di emulazione della violenza mostrata nel film (che per questo motivo, va detto, è vietato ai minori di anni 14). Infatti, nel 2012, anno d’uscita del film Il Cavaliere Oscuro, una sparatoria in un cinema di Aurora, Colorado, fece dodici vittime. Nel frattempo, dopo appena poche ore dall’uscita nelle sale, la rete italiana e mondiale è stata invasa da meme ispirati a Joker.

Sulla rete impazzano commenti positivi sul film e gli hashtag #Jokerfilm e #JoaquinPhoenix sono saldamente in testa alla classifica dei trending topic da diverse ore.

Siamo solo ad ottobre, e la marcia per la serata degli Acedemy Awards, è ancora lunga e faticosa, ma al momento non si vedono molti concorrenti di Phoenix che possano infastidirlo nella scalata verso la gloria.

Joker: umano, troppo umano

Non è un film sui soliti supereroi, o antieroi, buoni o cattivi, difensori o scardinatori del sistema, sempre ed immancabilmente circonfusi di un’aura di eccezionalità. Al contrario, Joker riesce a essere un film molto umano, grazie all’eccellente lavoro introspettivo e alla sublime interpretazione di Phoenix, senza dubbio destinato a essere consacrato nell’Olimpo degli attori da oscar, se non questa volta, magari la prossima. Per interpretare al meglio il Mr.

Hyde di Arthur Fleck, Phoenix ha condotto uno studio dal vero sulla risata malefica dei malati, nonché uno studio sugli esempi dei grandi Joker del passato come il talentuoso Heath Ledger.

In definitiva, Joker è un film sullo spirito dei nostri tempi, e attrae soprattutto le giovani generazioni proprio perché molti vivono sulla loro pelle esperienze simili a quelle del protagonista, alle prese con la precarietà lavorativa, con le insicurezze familiari (Arthur non ha padre, e si capirà il perché), con una società che sembra ruotare esclusivamente intorno al denaro. Un messaggio nemmeno troppo velatamente anticapitalista, sulla falsariga di quella Casa di Carta che tanto ha impazzato sulla piattaforma Netflix negli anni scorsi.

Ma soprattutto l’abbandono delle illusioni di riscatto personale all’interno di un sistema consumista e conformista, e la scelta dell’atto eroico della ribellione personale, spontanea e disorganizzata al sistema stesso, cosa che ricalca il fenomeno delle mobilitazioni definite Riots di strada, in esplosione (letteralmente) negli ultimi anni in tutto il mondo. “Joker ha tutti i problemi di questo mondo. Poveraccio. Non è stato né piacevole né facile entrare nella sua testa, ma sono orgoglioso di averlo conosciuto...” ha dichiarato Joaquin Phoenix a proposito del suo inquietante personaggio. Questa volta umano, troppo umano.