La manifestazione no vax – no green pass di sabato scorso a Roma è destinata a lasciare strascichi. La narrazione che va per la maggiore, anche nei commenti che ne sono seguiti sui media e nei talk, è quella che vorrebbe che un manipolo di esponenti della destra estrema infiltrati nel corteo avrebbero strumentalizzato una manifestazione di pacifici cittadini, tra i quali famiglie con bambini al seguito, che sono scesi in piazza per manifestare la loro contrarietà al vaccino anti-covid e all’obbligo del green pass.

Occorre dire, purtroppo, che dai filmati e dalle foto diffuse in tutto il mondo si vede chiaramente che si tratta di tutt’altro.

Il movimento no vax – no green pass delle origini, guidato da una spinta spontaneistica e scarsamente organizzato, si è trasformato nel contenitore delle scorribande violente di forze eversive organizzate il cui scopo e ben diverso da quello di manifestare il proprio dissenso al grido di “libertà, libertà” e “abbasso la dittatura sanitaria”.

La presenza dei leader di Forza Nuova

Al comizio di Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova, che ha preceduto l’assalto alla sede della CGIL sono state gridate parole d'ordine inequivocabili: “Sono loro i criminali. I criminali, gli estremisti, i pericolosi non sono in questa piazza ma nei palazzi del potere, nei palazzi del sindacato venduto. Attenti a loro".

E nella piazza gremita ad applaudire i violenti slogan dell’estremista nero non c’erano mamme col passeggino, ma gente che non vedeva l’ora di passare all’azione e fare qualcosa di eclatante, cosa che poi è accaduta con l’assalto alla sede del sindacato guidato dallo stesso Castellino, dal leader nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore, dall’ex Nar Luigi Aronica.

Il corteo lungo un percorso non autorizzato che tenta di forzare il cordone delle forze dell’ordine a suon di bombe carta e lancio di bottiglie per raggiungere i palazzi sede delle più alte istituzioni repubblicane, forse in un tentativo di emulazione di quanto successo a Capitol Hill il 6 gennaio scorso, gli insulti e il tentativo di prendere a badilate i giornalisti presenti, i 38 agenti feriti negli scontri: difficile sostenere che sia tutto opera di gruppi familiari scesi in centro per una pacifica passeggiata al bel sole romano.

Del resto basta vedere il video girato col telefonino che ha postato Biagio Massaro, ristoratore di Modena e leader del movimento “Ioapro” (e, a quanto si dice, in procinto di fondare un suo partito politico) e sentire il suo commento: “Hanno sfondato. Siamo entrati nella CGIL. Ioapro e tutti hanno invaso la CGIL. Questo è il primo, poi tocca a qualcun altro” per rendersi conto che non si tratta solamente di quattro nostalgici del fascismo ma di un movimento organizzato.

Un fascismo rinascente

Se i dimostranti fossero nella stragrande maggioranza persone in buona fede, strumentalizzate dai neofascisti, tesi che sembra prevalere nei commenti forse preoccupati di non esasperare ulteriormente gli animi, ci sarebbe da preoccuparsi seriamente per la loro salute mentale perché a quest’ora avrebbero avuto tutto il tempo per accorgersi che si sta approfittando della loro protesta per scopi tutt’altro che pacifici e avrebbero preso le dovute distanze.

Non risulta che qualcuno delle migliaia di manifestanti si sia dissociato o abbia condannato le violenze e l’assalto alla sede della CGIL e la devastazione degli uffici.

La realtà è un’altra ed è giunto il momento di guardarla in faccia e chiamare le cose col loro nome: non siamo di fronte a un movimento formato da persone spaventate dai possibili effetti avversi del vaccino o timorose di limitazioni autoritarie delle loro libertà, persone con le quali si può tentare un dialogo e un confronto, ma siamo di fronte a un fenomeno troppo a lungo sottovalutato e ben più insidioso: quello di un fascismo risorgente che sta ingrossando le sue fila pescando a piene mani proseliti tra le pieghe dello scontento sociale.

Qualcuno lo sospettava da tempo, qualcun altro lo scopre ora. Poi c'è anche chi dopo i primi tentennamenti sembra aver trovato la matrice dei disordini. Si tratta di Fratelli d'Italia che - stando alle parole recentemente pronunciate dal deputato Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera - voterà "sì" alla mozione per sciogliere (anche) Forza Nuova. Così l'esponente di Fdi a Radio24: "C'è una mozione, noi siamo favorevoli, ma penso che la magistraura abbia tutti gli strumenti per stabilire se una formazione dovrebbe essere sciolta o no. Forse dovrebbe intervenire la magistratura. Noi non abbiamo intenzione di difendere Forza Nuova, ma dobbiamo porci il problema se debba essere il Parlamento a decidere se una forza Politica vada sciolta. Non è compito del Parlamento ma della magistratura"