Nato a Carrara il 3 marzo del 2002, il tennista Lorenzo Musetti ha avuto fin da ragazzino le stimmate del predestinato. Prima di entrare nel circuito Atp, quello dei "grandi", vanta ben 7 titoli under 18, con il prestigioso Australian Open vinto nel 2019, quando aveva solo 16 anni, diventando così il più giovane italiano in assoluto ad aggiudicarsi uno Slam a livello juniores.

Nel circuito maggiore, può vantare vittorie prestigiose con giocatori nella top 10 come l'argentino Diego Schwartzman, battuto ad Acapulco nel 2021, e Félix Auger-Aliassime, altro enfant prodige del Tennis mondiale, battuto quest'anno al prestigioso torneo di Monte Carlo.

Lorenzo Musetti ha concesso a Blasting News questa intervista esclusiva, spaziando tra passato, presente e immediato futuro, nella speranza di scrivere un'altra pagina indelebile di questo sport.

Lorenzo, grazie alla tanta gavetta a livello juniores, che tra l'altro ti ha regalato numerosi sorrisi, uno su tutti gli Australian Open 2019 all'età di soli 16 anni, l'Italia tennistica ripone in te, oltre che tanta fiducia, anche tante e tante aspettative. Oggi, che di anni ne hai 20, senti un po' la pressione del "predestinato"?

È normale, a questi livelli, convivere con la pressione. Credo che, come tutte le cose, ci voglia esperienza e bisogna sbagliare prima di capire come gestirla al meglio.

Rimanendo in tema di età, ti chiedo: com'è nata la passione per il tennis?

Come fa un ragazzo di 20 anni come te, come Jannik Sinner e altri, ad essere già saldamente nelle posizioni medio-alte del ranking ATP?

La passione è nata tramite il mio babbo, che me l'ha trasmessa sin da piccolo. Per scalare le classifiche, invece, è questione di tanto e tanto sacrifico, accompagnato certo dal talento e anche un pizzico di fortuna.

L'Italia si è qualificata alla fase finale della Davis anche e soprattutto grazie alla tua vittoria, decisiva, contro Gombos, un vero e proprio "battesimo di fuoco", che ha regalato alla Nazionale il punto decisivo del 3-2 per superare la Slovacchia. A cosa aspira la Nazionale Italiana in questa Davis? Ci sono squadre favorite o pensi che si possa partire alla pari?

Io credo che la nostra squadra, al completo, possa essere tra le favorite, e non vedo l'ora di rivivere quelle emozioni di squadra.

Cosa ti aspetti dal prosieguo della stagione? Credi che possa essere l'anno dell'exploit anche nel circuito ATP, anche alla luce del best ranking da poco ottenuto?

Sicuramente cercherò di sfruttare al meglio la seconda parte di stagione, nella quale lo scorso anno ho ottenuto pochi risultati, e magari chissà, raggiungere un nuovo best ranking.

Ti ispiri a qualche giocatore in particolare? E perché?

Federer è da sempre il mio preferito, ma devo dire che Nadal, anche alla luce di quello che sta facendo ancor oggi, è una fonte d'ispirazione incredibile.

A cosa aspiri nella tua carriera?

Innanzitutto, sarebbe fantastico vincere almeno uno Slam. E poi vabbè, ogni tennista si sa che aspira alla consacrazione da numero 1 al mondo.

Cosa pensi del tennis italiano? Sta coltivando bene i suoi talenti o pensi ci sia qualcosa da cambiare o rimodernare a livello organizzativo?

Credo sia un periodo magico per il tennis italiano e non penso affatto che ci sia necessità di cambiamento, bisogna piuttosto aspettare che i talenti emergano.

Quante ore al giorno ti alleni? Com'è la giornata tipo di Lorenzo Musetti nel corso della stagione tennistica?

Solitamente, mi alleno tre ore al giorno in campo più altre tre ore tra preparazione atletica e fisioterapia.

Cosa fa Lorenzo Musetti nel tempo libero, lontano dai campi da gioco?

Mi piace andare al mare con gli amici, come ogni ragazzo della mia età del resto. Inoltre, ascolto anche un sacco di musica.