Sono stati giorni turbolenti per gli uffici dell'ERSU dell'università di Palermo, l'ente che si occupa dell'assegnazione ed il rilascio delle borse di studio per gli studenti meritevoli, quest'anno si è riscontrato un piccolo ritardo, ma stravolgendo le aspettative degli stessi studenti sono riusciti a ad erogare l'importo dovuto se pur con qualche giorno di ritardo, per la precisione 12 giorni. In tempi soddisfacenti - dichiarano gli studenti.
La scadenza del bando prevista riportava il 31 dicembre - salvo la disponibilità finanziaria dell'ente - come aveva annunciato in un comunicato stampa ufficiale sul sito dell'ente.
Il ritardo, fa sapere successivamente, non è avvenuto a causa di un dilatazioni dei tempi attribuibile al nostro operando, da parte nostra le tempistiche sono state rispettate - abbiamo provveduto a versare alle banche l'importo totale da distribuire ai vincitori del concorso il 22 Dicembre, bensì il ritardo va attribuito alle festività trascorse, le banche hanno provveduto a rispettare rigorosamente le tempistiche le quali prevedevano 5 giorni lavorativi "consecutivi" i quali sarebbero stati raggiunti in extremis venerdì 16 gennaio.
Le tempistiche hanno sorpreso gli studenti con un anticipo di una settimana rispetto alla data prevista dal gruppo che si era già creato per monitorare ogni aggiornamento, sospetto, fantasie e/o voce di corridoio che si riusciva ad afferrare; su facebook, gli studenti si ritengono soddisfatti del servizio ottenuto dall'ente pubblico il quale ancora una volta ha rispettato le tempistiche stabilite dal bando, anche il presidente.
Esprimo soddisfazione per questo primo risultato - afferma Alberto Firenze, presidente Ersu Palermo - nella speranza che possano essere messe a disposizione dell'ente ulteriori risorse finanziarie per potere partecipare attivamente alla garanzia del diritto allo studio di tanti ragazzi e ragazze meritevoli e bisognosi e che in questo momento non potranno essere concretamente aiutati. Conclude con ottimismo il nuovo presidente dell'ente facendo ben sperare agli studenti per gli anni a venire che il loro diritto allo studio sia in ottime mani.