La Riforma delle Pensioni del governo Letta ha un nuovo piano che non piacerà alla maggior parte degli italiani. Giovannini infatti ha messo nel mirino anche le pensioni del ceto medio, quelle che per intenderci sono superiori ai 1200 euro netti (1500 lordi, tre volte la pensione minima).

Il Governo Letta sembra quindi intenzionato a mantenere la misura della Legge salva Italia introdotta nel Governo Monti, che prevedeva un blocco della rivalutazione dei trattamenti previdenziali superiori a 1.486 euro lordi. Questo blocco che avrebbe dovuto esser temporaneo potrebbe diventare strutturale con la riforma delle pensioni Giovannini.

In parole povere diventerebbe permanente questo blocco sulle pensioni del ceto medio, e verrebbero così equiparate pensioni nette da 1200 euro con le pensioni d'oro da centinaia di migliaia di euro. Secondo le prime stime della Cigl questo provvedimento toccherebbe circa sei milioni di Italiani, che dal 2011 a oggi hanno già rinunciato a dei soldi con la legge Salva Italia di Monti, e ora continueranno anche con quella del Governo Letta.

Le dichiarazioni del ministro del Lavoro Giovannini vanno proprio in questa direzione e ci spiegano come non sia sufficiente colpire le pensioni d'oro e che colpire solo quelle dai 20.000 euro in su non darebbe grandi frutti e porterebbe risorse limitate.

Le sue parole sono chiare, bisogna allargare la manovra anche alle pensioni medie: "È un tema complicato, perché per interventi che possano effettivamente avere un impatto bisogna scendere dalle pensioni d'oro a quelle d'argento e forse oltre".

Insomma dopo il blocco della corte costituzionale del contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro il rischio è che ora a pagare siano ancora una volta i molti pensionati del ceto medio, grazie a questa riforma delle pensioni 2013. Voi cosa ne pensate?