E' stata dunque accettata la mozione sullasburocratizzazione dell'export di armi presentata dalla Lega Nord, con 45 si e27 no. Tutto il centrodestra regionale eil consigliere del PD, Corrado Tommasi, ha approvato la norma. Le contestazionisono giunte dal movimento 5 stelle: "E' un inchino alle lobby delle armi" - dichiara il consigliere Silvata Carcano - "la cultura della pace che ha mostratoil PD ha riscontrato pericolosissimi cedimenti".

A tal proposito, Corrado Tommasi, l'unico delle opposizionead aver sottoscritto il testo del centrodestra, controbatte: "Gli artigianisono penalizzati da queste norme e l'intervento contestatorio del M5S è un'insensatasceneggiata e pura demagogia".

Posizioni contrastanti hanno invece assunto alcuni colleghidi Tommasi. Gianantonio Girelli e Fabio Pizzul hanno infatti contrastato lamozione, dichiarando l'insufficienza della proposta e la mancanza di proporre azionivere che servono al paese. Anche Umberto Ambrosoli di Patto civico si è oppostoalla legge: "La mozione è del tutto imprecisa ed è stata scritta con estremasuperficialità".

Soddisfatto invece il firmatario Fabio Rolfi della legaNord: "La mozione evidenza un problema di carattere economico importante, cheriguarda oltre 100 aziende nei territori della Val Trompia, mettendo a rischiooltre 3000 dipendenti. Si parla di armi da caccia, ad uso sportivo o per difesapersonale, che nulla hanno a che fare con le armi da guerra".

Il documento chiede alla giunta di Maroni di sollecitare ilgoverno nazionale di modificare le norme del regolamento europeo in materia diarmi. L'obiettivo è quello di ridurre i vincoli burocratici delle aziendelombarde del settore armiero, vincoli che gravano sulle imprese lombarde nelsettore delle armi, ostacolandole nell'importazione e nella produzione.