I primi dati dello spoglio, iniziato alle 7:00 di stamattina e che si concluderà solo alle 19:00 di stasera, indicano un consenso maggiore verso Ugo Cappellacci, Presidente dell'isola uscente e candidato con la coalizione del centrodestra. Dalle prime sezioni in cui si è avviato lo scrutinio, il governatore uscente è in testa con il 46% dei consensi, seguito dal suo avversario Francesco Pigliaru con il 36% e Michela Murgia con il 9%. Non si hanno ancora dati certi sulla percentuale dei voti ricevuta dagli altri candidati Presidenti.

Alla chiusura delle urne avevano votato il 52,2% dei sardi, registrando un triste fallimento tra confusione, rabbia e disagio anche tra coloro che hanno scelto di andare comunque a votare nonostante l'incertezza verso uno dei Presidenti candidati e le loro rispettive coalizioni.

La scelta del rappresentante più confacente alle idee politiche dei sardi sarebbe stata avvantaggiata anche dal voto disgiunto che ha permesso di scegliere un candidato di una lista e un Presidente differente ma ciò non è bastato.

A contribuire al calo, attestato al 15% rispetto alle regionali del 2009, è stata la generale sfiducia degli italiani verso la politica attuale, un clima di incertezza dovuto alle forti difficoltà economiche e occupazionali in cui la Sardegna si ritrova in perpetua attesa. La pesante crisi industriale, si veda Alcoa e Carbonsulcis, hanno provocato un tasso di disoccupazione del 18% contro una media nazionale del 12,8%.

Nei mesi scorsi si sono aggiunte le catastrofi naturali che non hanno che aumentato la grave crisi sociale che ha investito i sardi; la sfiducia in una politica che non dà risposte e che ricerca la poltrona.

L'assenza del Movimento 5 Stelle che aveva fatto registrare il 30% dei consensi ha poi messo in difficoltà quanto ritenevano questo nuovo partito una forza differente e con qualche possibilità di risollevamento economico per la Sardegna.