"Il 17 marzo andrò in Germania dalla cancelliera Merkel con il Jobs Act già pronto". Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi a margine della sua visita a Treviso, incontrando al museo di Santa Caterina una settantina di sindaci e il presidente della regione veneta Luca Zaia.

Lavoro e occupazione prima di tutto insomma, con un particolare impegno per il rilancio economico del Paese. Raccogliendo la rabbia dei sindaci presenti all'incontro, Renzi ha poi annunciato di voler fare, possibilmente entro la prima metà di marzo, una sorta di "censimento" sulla possibilità di allentare il patto di stabilità per i comuni, impossibilitati a investire a causa del blocco dei fondi per i limiti del patto di stabilità stesso.

Altre tematiche toccate da Renzi durante la sua visita veneta sono state il problema dell'edilizia scolastica e il taglio del cuneo fiscale, ribadendo la volontà di tagliare di 10 miliardi le tasse sul lavoro.

La visita trevigiana del neopremier ha fatto registrare anche le prime contestazioni: all'esterno del museo di Santa Caterina alcuni manifestanti simpatizzanti di Forza Nuova e della Lega Nord hanno esposto striscioni di protesta e insultato pesantemente il presidente del consiglio. Il cordone di sicurezza ha faticato non poco a contenere la rabbia dei manifestanti. Lapidario il commento di Matteo Renzi: "Le contestazioni sono normali, noi non facciamo passerelle o tagli di nastri, vogliamo parlare al paese reale".