La situazione da guerra civile in Ucraina preoccupa ovviamente le diplomazie europee e mondiali, che come sempre pensano primariamente alle sanzioni da imporre: l'UE ha elaborato un piano di sanzioni morbide con l'intento di far pressione su tutte le pari coinvolte, dal regime di Yanukovic alle opposizioni, così da portare la crisi verso una risoluzione pacifica [Ucraina, aggiornamenti delle ore 15.30].

Come è stato annunciato da una fonte vicina al ministro degli Esteri polacco, giunto stamani a Kiev assieme a quello francese e tedesco, a Bruxelles si sarebbe raggiunta un'intesa su un piano di sanzioni elaborato dal Cops, il Comitato politico e di sicurezza Ue.

Intanto la BEI, la Banca Europea per gli Investimenti, ha informato di aver congelato i finanziamenti all'Ucraina.

Le sanzioni per l'Ucraina saranno morbide, almeno inizialmente, in quanto si vuole per ora premere sulle parti in causa per giungere alla fine degli scontri: sono molti i paesi europei che non vogliono spingere sull'acceleratore, tra cui Italia, Spagna, Gran Bretagna, Grecia, mentre l'asse Germania-Francia è per misure più dure, come anche al Polonia ed i paesi baltici.

Ovviamente però la situazione da guerra civile ed i morti non consentono di fare previsioni a lungo termine (cfr l'articolo Ucraina, ultime news) e le autorità europee sperano in segnali di miglioramento per poter avviare un dialogo con Yanukovic e gli oppositori per giungere a delle soluzioni condivise.

In ogni caso le sanzioni elaborate saranno almeno all'inizio praticamente solo sanzioni simboliche, per non danneggiare la popolazione ucraina: annullamento dei visti diplomatici, embargo per le armi, congelamento patrimoni finanziari all'estero.

Come sempre in queste situazioni c'è però da segnalare che la diplomazia UE, che dovrebbe essere teoricamente una voce unica, è invece solo la fragile sintonia delle intenzioni dei vari paesi, che cercano sempre di trovare un precario equilibrio tra le loro posizioni.

Ovviamente c'è poi da considerare che l'UE deve convincere Putin che eventuali accordi economico-politici con l'Ucraina non saranno per la Russia un danno: con le autorità di Mosca sono previsti degli incontri a partire da marzo.