Il tema dell'amnistia e dell'indulto continua ad essere uno dei problemi più urgenti che il nuovo governo di Matteo Renzi si trova a dover affrontare. Il 28 maggio è il termine ultimo dato all'Italia dalla Corte Europea per i Diritti dell' Uomo per risolvere il drammatico problema del sovraffollamento delle carceri nonché delle disumane condizioni di vita dei detenuti. Dovesse il nostro Paese non rientrare entro i canoni imposti entro tale data, saremo costretti a pagare pesanti sanzioni.
La legge "Svuotacarceri" ha parzialmente ridotto il numero dei detenuti ma è ancora lontana dal risolvere definitivamente la questione: per questo numerosi sono i membri di Camera e Senato che invocano la strada dell'amnistia e dell'indulto, consigliata anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano.
Diverso invece il punto di vista del Premier Matteo Renzi che preferirebbe optare per altre soluzioni.
Sono come sempre i Radicali ad essere in prima fila nel promuovere la loro battaglia a favore dei provvedimenti di amnistia e dell'indulto. Per questo, a partire dal 27 febbraio, ovvero a 90 giorni precisi dal 28 maggio, ha ripreso il via la forma di manifestazione non violenta denominata satyagraha: con lo sciopero della fame si vuole protestare contro le condizioni di vita dei detenuti ai limiti della decenza umana. È la stessa Segretaria dei Radicali Italiani Rita Bernardini ad aver scritto nel suo blog il 28 marzo che intende portare ancora avanti questo digiuno, giunto al suo 24esimo giorno, per protestare contro le torture e i trattamenti disumani all'interno delle carceri.
Sono circa in mille i Radicali coinvolti nel digiuno nella speranza di sensibilizzare il modo politico e l'opinione pubblica su un dramma che sembra essere sempre più italiano.