Il problema del sovraffollamento delle carceri e delle pessime condizioni dei detenuti continua ad essere uno dei temi più caldi del Governo Renzi e di tutta la politica italiana.

Mancano infatti ormai solo 10 giorni alla data del 28 maggio entro la quale l'Italia dovrà risolvere il gravoso problema dei penitenziari, come imposto dall'Unione Europea. Il nostro Paese è infatti stato condannato dalla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo per aver violato i diritti civili, portando i detenuti a vivere in condizioni ritenute disumane. Non dovessimo rientrare entro il 28 maggio  nei parametri imposti dall'UE, saremo costretti a pagare pesanti sanzioni, che sicuramente non farebbero bene ad un bilancio già fortemente in rosso.

La discussione sul testo unificato era fissata per il 15 maggio

Per cercare di trovare una soluzione definitiva, molte sono le forze politiche da sempre considerate favorevoli ai provvedimenti quali amnistia e indulto. Con i Radicali da sempre in prima linea, anche il Presidente Giorgio Napolitano è tornato i giorni scorsi a sollecitare il Governo circa una soluzione in tal senso che, seppur non la migliore per risolvere una volta per tutte il dramma delle carceri, sarebbe al momento l'unica in grado di evitare le pesanti sanzioni. A riguardo, era quindi prevista per il 15 maggio la presentazione del testo unificato sui quattro ddl inerenti ad aministia ed indulto. Ma l'incontro è saltato e dovrebbe essere posticipato di qualche giorno, anche se al momento non è stata fissata una nuova data.

Con tutta probabilità, il Ministro Orlando vorrà prima presentare a Strasburgo i nuovi dati relativi al numero dei detenuti aggiornato, nonché ai metri quadrati per persona nelle celle per capire se gli obiettivi raggiunti potranno essere considerati sufficienti dall'UE.

Diversamente si potrebbe passare all'ultima spiaggia ovvero ai provvedimenti di clemenza, sebbene il Premier Renzi continui a proclamarsi nettamente contrario ad una soluzione in tal senso.