Meno dieci al 28 maggio 2014, la fatidica data entro la quale l'Italia vedrà scadere l'ultimatum impostole dall'Unione Europea per risolvere il dramma delle carceri. Ricordiamo infatti che il nostro Paese è stato condannato dalla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo a causa dei trattamenti disumani dei detenuti e delle loro impossibili condizioni di vita nei penitenziari: se il problema non verrà risolto rientrando nei parametri chiaramente definiti dall'UE entro il 28 maggio, lo Stato dovrà pagare pesanti sanzioni che al momento non sembra proprio in grado di poter sostenere.
I Radicali sono da sempre in prima linea nella battaglia a favore dei provvedimenti di clemenza quali amnistia e indulto, considerati gli unici strumenti per diminuire considerevolmente e velocemente il numero dei detenuti, soprattutto coloro che si trovano in carcere per reati minori.
Hanno già avviato da alcune settimane la loro lotta pacifica con scioperi di fame e sete, per non far dimenticare il grave problema delle carceri. Lo stesso Marco Pannella, in occasione di un'operazione per un aneurisma all'aorta addominale, ha continuato a portare avanti la sua battaglia, apprezzato anche dall'inaspettata telefonata di Papa Francesco, anche lui molto sensibile alle condizioni di vita dei detenuti.
Per mantenere viva l'attenzione sul dramma delle carceri proponendo ancora una volta l'amnistia e l'indulto, i Radicali hanno organizzato ieri, 17 maggio, una manifestazione davanti alla casa circondariale di Catania, nella quale sono stati chiamati a prendervi parte i simpatizzanti oltre che i famigliari dei detenuti e tutti i liberi cittadini attenti al problema delle carceri. Nello stesso giorno sono stati organizzati presidi anche davanti alla casa circondariale Dozza di Bologna nella speranza che il Governo Renzi possa essere attento alle proposte del movimento.