Il piano di riforma della Giustizia italiana è allo studio del Governo. La riforma presto verrà discussa in Parlamento e già circolano le prime indiscrezioni sui cambiamenti che il premier Renzi e il Ministro di Grazia e Giustizia, Orlando, avrebbero messo a punto. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha subito drizzato le antenne e si prepara a dare battaglia, qualora vi sia la proposta di introdurre novità ad esso non gradite, come quella riguardante il nuovo sistema di voto per l'organo di governo della magistratura italiana.

Tuttavia, ci sono parecchi punti della riforma del sistema giudiziario italiano, che sembrano piacere al Csm. Nel documento stilato dal Presidente del Consiglio e dal Guardasigilli, ci sarebbero molte novità interessanti. Tra queste, la reintroduzione del reato di falso in bilancio, punibile fino a 5 anni; l'auto - riciclaggio con pene fino a 6 anni e un inasprimento del 416 - bis. Inoltre, una maggiore severità verso i boss della criminalità organizzata e nuove regole sulla confisca dei beni e sul sequestro.

Cambiamenti al vaglio anche per le intercettazioni telefoniche. Le telefonate non dovrebbero finire subito negli ordini di custodia cautelare, e poi non si dovrebbero divulgarne i contenuti prima delle udienze di stralcio. Importanti anche le novità in arrivo in merito alle prescrizioni: i tempi verrebbero allungati per evitare che numerosi processi finiscano in una bolla di sapone, ma nel contempo sarebbe garantito anche uno snellimento della durata dei processi con nuove procedure da introdurre nei codici civili e penali.

Lo snodo su cui si potrebbe arrivare ad uno scontro fra il Governo e il Csm è quello che riguarda le modalità di elezione dei membri dell'organo. Il Ministro della Giustizia, Orlando, vorrebbe cambiare il sistema di voto, abbreviandone anche i tempi. Nell'attesa che vengano divulgate maggiori informazioni sulle proposte dell'esecutivo, la magistratura prepara un piano "alternativo" a quello del Governo, da presentare nel caso in cui la riforma avanzata da Palazzo Chigi dovesse risultare indigesta al Csm.