"Pensavano che facessi la foglia di fico con il 41%? Sono cascati male. Io ho preso questi voti per cambiare l'Italia davvero". Così il premier e segretario del Pd Matteo Renzi prima di volare in America riprende il tema della "rottamazione" e lancia la sfida alla "vecchia guardia del partito" sul Jobs Act e sull'abolizione dell'articolo 18.

Riforma lavoro, Renzi a minoranza Pd: 'Cascate male!' su Jobs Act e abolizione articolo 18

"C'è chi pensa all'interno del mio partito - ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi in un'intervista rilasciata al Tg2 - che dopo il voto delle europee si potesse continuare dicendo 'facimmo ammuina', 'si mette lì Renzi a fare la foglia di fico e continuiamo a governare'.

Sono cascati male. Io ho preso questi voti per cambiare l'Italia davvero. L'Italia deve cambiare, cambiamo da anni i governi non le cose".

Pd, è scontro, Bersani replica a Renzi: mi rispetti come fa con Berlusconi e Verdini

"Con la mia storia conservatore no, non posso essere accusato di esserlo - ha replicato Pier Luigi Bersani a Matteo Renzi in un'intervista rilasciata al Tg 1 - Vecchia guardia posso accettarlo - ha aggiunto - ma più vecchia guardia di Berlusconi e Verdini chi c'è. Vedo - ha detto Bersani riferendosi ai rapporti tra Matteo Renzi, Silvio Berlusconi e Denis Verdini - che loro sono trattati con educazione e rispetto, spero che prima o poi capiti anche a me".

Jobs Act, deputati Pd: libertà di voto sarebbe attacco al partito

"La libertà di voto in parlamento sul lavoro ventilata anche dall'ex segretario Pierluigi Bersani - hanno dichiarato i deputati del Partito democratico Federico Gelli, Lorenza Bonaccorsi edErnesto Magorno - sarebbe un attacco al partito.

In direzione - hanno aggiunto i parlamentari del Pd intervenendo nello scontro sul Jobs Act e l'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori - si discute, ci si confronta anche aspramente, ma una volta che viene indicata una strada, tutto il partito ha il dovere di seguirla".

Pd, Jobs Act e art. 18, Cuperlo a Renzi: 'Delega sul lavoro è ancora troppo vaga'

"La delega sul lavoro è ancora troppo vaga.

Chi fa il segretario e premier ha il dovere di indicare il percorso", ha dichiarato Gianni Cuperlo, uno dei leader delle componenti di minoranza del Pd: "Non possiamo accettare - ha dichiarato Cuperlo - una discussione strumentalizzata per dividere il Partito democratico tra innovatori e conservatori o minacciare decreti. Basta - ha aggiunto Cuperlo - con le provocazioni e gli ultimatum, parlare di merito senza propaganda".

"Chi fa il presidente del Consiglio - ha aggiunto Cuperlo - ha una responsabilità in più: quella di fare scelte che aiutino la coesione sociale, non quella di indicare buoni e cattivi. In Parlamento - ha proseguito il parlamentare che lasciò la presidenza del Pd dopo lo scontro con Renzi - serve una discussione seria per fare del Jobs act non una bandierina da piantare per dividere il Paese e il Pd ma un provvedimento - ha sottolineato Cuperlo - che aiuti imprese e lavoratori a trovare una strada per la ripresa".

Pd e lavoro, Civati vs Renzi: 'Jobs Act. A chi?'

Interviene sul suo blog anche Pippo Civati, il leader dell'are più radicale del Pd. "Il 29 settembre - scrive Civati in una lettera aperta pubblicata sul suo blog e indirizzata a tutti gli elettori e militanti del Pd - sarà presentato il Jobs Act.

A chi? Solo alla direzione o al corpo del partito? Quale Jobs Act? Quello della legge delega vaghissima, che non chiarisce le scelte fondamentali, o quello che scioglierà i nodi, con i provvedimenti attuativi che sono evidentemente pronti?".