Si accende il dibattito sul delicato tema dell'amnistia e dell'indulto. Negli scorsi giorni abbiamo potuto assistere alle dichiarazioni di moltissime cariche istituzionali, nonché di importanti esponenti della società civile. Nella maggior parte dei casi, il minimo comun denominatore è stata la richiesta di concedere un atto di clemenza, al fine di risolvere il grave problema di sovraffollamento che sta affliggendo le carceri italiane. Ricordiamo che tra le conseguenze nefaste del fenomeno vi sono suicidi, abbandoni terapeutici e sofferenze derivanti da condizioni di carcerazione ingiuste; risale infatti solo a pochi giorni fa l'ultima morte per overdose di una detenuta tossicodipendente reclusa presso il carcere di Sollicciano (FI), in Toscana.
È chiaro che la situazione in molte strutture è arrivata al limite della gestibilità, così come sottolineato dai sindacati di polizia e anche dagli stessi dati offerti lo scorso agosto dal Ministro Andrea Orlando sulla situazione delle strutture carcerarie, dove si parlava di un sovraffollamento medio del 119%, con picchi che potevano superare il 200%.
Camera Penale di Firenze: per risolvere emergenza carceraria servono indulto e amnistia
"Indulto e amnistia non sono certo una soluzione strutturale, ma si impongono in questa condizione di emergenza anche per alleggerire il sovraffollamento nelle carceri italiane". È quanto hanno affermato gli avvocati della Camera Penale di Firenze all'interno di un documento rivolto alla stampa, in seguito alla triste vicenda della morte per overdose riferita all'inizio di questo articolo.
Il comunicato stampa definisce come inconcepibile che avvengano delle morti in carcere sotto la tutela da parte dello Stato. Per questo motivo, si spiega che "piccole riforme e provvedimenti tampone evidentemente non consentono di risolvere il problema della invivibilità delle carceri italiane". Sulla vicenda è intervenuta anche Rita Bernardini, segretario dei Radicali Italiani, esprimendo tutta la preoccupazioni possibile: "quante morti dovrà continuare a mietere lo Stato fuorilegge prima di approvare i provvedimenti di amnistia e indulto"?
Proseguono dichiarazioni istituzionali. Boldrini: "Paese marchiato dal sovraffollamento carcerario"
Nel frattempo arrivano nuove prese di posizione da importanti cariche politiche e istituzionali. È tornata infatti ad esprimersi la prima carica della Camera Laura Boldrini, attraverso un giudizio molto severo sull'attuale situazione dei penitenziari italiani: "il nostro Paese è marchiato dal sovraffollamento carceri e dalla carcerazione preventiva [...] in questa legislatura sono state fatte tante cose sul tema delle carceri e della pena, il mio auspicio è che gli effetti a regime possano mutare il quadro a tratti insostenibile".
Il riferimento è probabilmente alla legge n. 92 del 26 giugno scorso, conosciuta anche come Svuota Carceri 2014, con la quale sono stati istituiti rimedi risarcitori per chi ha vissuto condizioni di carcerazione ingiuste e la possibilità di svolgere attività lavorative come alternativa alla carcerazione, ma solo per chi ha commesso reati minori. Siamo però ancora in attesa di avere dati sulla reale efficacia del provvedimento, tanto che sono in molti a pensare che tali misure risultino ancora insufficienti, soprattutto se paragonate alla gravità del problema. E voi, cosa pensate al riguardo delle nuove dichiarazioni sul tema dell'amnistia e dell'indulto? Fateci sapere la vostra opinione con un commento all'articolo; se invece desiderate restare aggiornati, potete utilizzare il tasto "segui" disponibile in alto.